Premessa
Questo articolo non vuole certo essere un articolo per rendere tutti noi degli esperti sul ritocco fotografico (ne sono stati scritti e ne vengono ancora scritti enormi volumi…), ma solo una piccola e semplice finestra atta a spiegare in modo semplice e veloce, cos'è e a quali tipi di foto è mirato e quali sono gli interventi possibili offerti dagli attuali programmi di grafica.
Un'introduzione
La fotografia digitale, per certi versi ha cambiato il modo di "fare fotografia". Il dubbio sul fatto che la nostra fotografia sia venuta in modo soddisfacente oppure no, che sia sotto o sovra-esposta, sfuocata, ecc…, l'attesa per i tempi di stampa, è venuto a mancare grazie alle funzionalità che ci offrono le odierne DC. Scattata una fotografia, il risultato è immediatamente chiaro ai nostri occhi tramite i piccoli, ma comodissimi, monitor LCD (fissi alcuni, ruotabili altri). Oltre al risultato ottenuto, possiamo anche vedere in "tempo reale" come può venire la foto con i settaggi impostati.
Cambiando i tempi di posa, o il diaframma abbiamo subito chiaro l'esito finale della foto, perché ciò che realmente vediamo sul nostro monitor LCD, sarà realmente l'immagine finale ottenuta. Ciò è a dir poco comodissimo, oltre al fatto che se anche con tutti questi aiuti, la nostra immagine non rispecchia le nostre aspettative, la possiamo subito cancellare (liberando spazio nella scheda di memoria) e rifarne una nuova. Non otteniamo quindi tutte quelle foto che spesso, con una macchina fotografica tradizionale, abbiamo sbagliato.
Ammettiamo quindi di avere ottenuto la nostra immagine finale, con la giusta luce, con i tempi appropriati. A questo punto, questa fotografia è già pronta per essere stampata. Ricordiamoci però che tra le mani abbiamo una macchina fotografica digitale, e quindi è bene sfruttare appieno tutte le potenzialità che essa ci offre!
A questo punto entra in azione un altro punto a favore delle DC: il ritocco fotografico. Scaricata la nostra immagine sul computer, tramite programmi di foto-ritocco possiamo intervenire in maniera anche considerevole sulla nostra foto, migliorando ulteriormente il nostro "scatto". Con pratica e bravura, possiamo migliorare gran parte delle caratteristiche della nostra foto: colori, contrasto, luminosità, saturazione, dimensioni, ecc… Possiamo portare la nostra foto a toni di grigio (bianco e nero), o color seppia, aumentare invece colori tendenti al rosso (tramonti), al verde (foto naturalistiche) o all'azzurro (cielo), e molto altro ancora. Possiamo migliorare la messa a fuoco, anche solo di alcuni punti, tramite le maschere di contrasto. Oppure eliminare oggetti o persone non desiderate!! O anche aggiungerle (ma qua occorre una bella dose di "buona mano").
Ricordiamoci però che migliore è la nostra fotografia originale e più facile sarà il nostro foto-ritocco! E' facile intuire che se una foto originale è sbiadita o scura, non esiste software che ci permetta di ottenere un risultato soddisfacente quale quello ottenuto da un buono scatto.
Per prima cosa, dobbiamo aver chiare
le dimensioni finali di stampa, perché ciò modifica il nostro lavoro. Se la foto dovrà essere stampata a dimensioni ridotte, questa dovrà essere molto curata e ben contrastata, avere anche un alto DPI e inoltre dovremo stare attenti a non lasciare imperfezioni. Se la nostra immagine avrà dimensioni di stampa notevoli, il DPI potrà essere anche più basso, a discapito quindi della qualità generale, anche perché si presume che un immagine di notevoli dimensioni venga osservata dallo spettatore ad una distanza maggiore e quindi anche le imperfezioni verranno "perse".
Chiarito ciò passiamo al ritocco vero e proprio. Per prima cosa portiamo la nostra immagine da una profondità di 8 bit a 16 bit per avere una maggior profondità di colore, e quindi un maggior spettro di colori durante il nostro lavoro. Se la nostra DC non è munita della funzione istogramma
1, è bene attivarlo (tramite il nostro software) e osservare il campo di toni predominante e quindi agire di conseguenza. Per far ciò, interveniamo sulla curva di colore, sulla saturazione, sulla tonalità e infine sul contrasto e sulla luminosità generale. Con un po' di pratica, tutte queste operazioni verranno eseguite facilmente e con destrezza, con interventi mirati per ogni singola fotografia.
Spesso accade che una fotografia originale molto saturata sia difficile da regolare in base alla tonalità, mentre una fotografia con una bassa saturazione permette una maggiore libertà di ritocco. Anche qua occorrerebbe fare una parentesi sulle varie combinazioni "sensore CCD-ottica" sulle varie DC, perché in alcune DC prevalgono alcuni colori (ad es. il rosso per le Nikon) a discapito di altri. Una volta compresa la palette prevalente della nostra DC, il nostro foto-ritocco sarà indirizzato di conseguenza.
Regolate tutte le gradazioni di colore (che rappresentano la maggior parte del lavoro di foto-ritocco) toglieremo le eventuali imperfezioni, l'effetto "occhi rossi" (se presente), aumenteremo la messa a fuoco, e se ne siamo capaci, potremmo anche sbizzarrirci nell'uso che i molti filtri ci offrono, quali effetto pixel, acquerello, movimento, effetto carta, ecc…
Dopodiché decideremo che "taglio" dare alla nostra immagine, ritagliandola nelle canoniche dimensioni a 4:3 oppure darle un effetto più panoramico (3:2) o ancor più spinto, simile alle dimensioni cinematografiche (16:9).
Ottenuto il nostro risultato finale, riporteremo la nostra immagine agli originali 8 bit, prima di salvarla su un supporto magnetico per poi portarla al nostro laboratorio fotografico di fiducia.
Un ultimo consiglio: può accadere che il laboratorio fotografico stampi le nostre foto con una prevalenza verso alcuni colori. E' bene quindi, se possibile, farsi fare una prova di stampa delle palette di colori, in modo da avere una corrispondenza visiva su carta dei colori visibili a schermo.
1ISTOGRAMMA: L'istogramma è un grafico che rappresenta la luminosità di un'immagine in termini di numero di pixel. L'asse verticale indica il numero di pixel, mentre l'asse orizzontale indica la luminosità in termini di valori o livelli di intensità del colore, dal più scuro (0) all'estrema sinistra al più chiaro (255) all'estrema destra. E' possibile quindi usare un istogramma per determinare la gamma tonale di un'immagine. Se l'immagine presenta una prevalenza di toni scuri, l'istogramma sarà spostato verso sinistra (ombre), se invece prevalgono i toni chiari (toni alti) esso sarà spostato verso destra. Se l'istogramma appare asimmetrico, occorre spostarlo, tramite la luminosità, verso il centro, affinché l'immagine presenti nel modo più omogeneo possibile una buona distribuzione di toni chiari e di toni scuri, ottenendo quindi una luminosità ottimale.
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