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Lucca Photo FestivalFestival internazionale di fotografia![]() 9 immagini - 275 kb data di pubblicazione: 13 Dicembre 2011 tags: francesco jodice, kenro izu, lucca, lucca photo festival, recensione, sanseverino, tim hetherington ![]() |
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commenti | |||
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[4 Febbraio 2012 - 14:38] | |
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@Kruger: ho dovuto smorzare i toni della mia critica, perché quando l'ho scritta la prima volta era decisamente più severa, ma per non infierire troppo e come stimolo a migliorare il festival, ho poi riscritto alcune parti alleggerendole un po' ;-) | ||
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[4 Febbraio 2012 - 14:34] | |
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Quello più mi ha interessato , a me che non ho seguito l'evento, è stato il condivisibile commento globale di SAndro. | ||
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[20 Dicembre 2011 - 08:08] | |
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Concordo praticamente su tutto, anche sul prezzo del biglietto.La mostra di Kenro Izu è (nonostante avessi molte aspettative sul lavoro sul Giappone di Jodice, deluse in parte) su un'altro pianeta, ripaga in parte i 18 euri.Altra mostra, secondo me da non perdere, iniziata a settembre finisce a fine gennaio, Adams a Modena. | ||
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[13 Dicembre 2011 - 14:24] | |
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Ho visto il Lucca Photo Fest giovedì scorso. Come un po' mi aspettavo, son rimasto piuttosto deluso dalla qualità della selezione e dalle mostre. La spesa di 18€ per il biglietto obiettivamente mi è sembrata eccessiva. Sono state poche le mostre che mi sono piaciute. Questo è il mio personale punto di vista. Kenro Izu è assolutamente magnifico, un piacere per gli occhi. La cosa migliore del festival, di gran lunga di un livello superiore a tutto il resto. Paesaggi mistici con stampe incredibili. Francesco Jodice solitamente mi piace (anche se preferisco il padre, che è più vicino al mio modo di intendere la fotografia), ma non ho trovato molto interessante la selezione che hanno fatto, sopratutto le stampe e come sono state montate con quel velo di plastica che le rendeva opache. Alcune delle immagini notturne presentavano problemi di resa come colori sbavati e artificialmente accesi (sopratutto i rossi) e messe a fuoco non perfette. Mi auguro che sia stato solo un problema di stampa. VII Agency mi è sembrata la brutta copia del World Press Photo, alcune foto che secondo me non avrebbero dovuto ricadere nella scelta per un'esposizione che avrebbe dovuto essere di altissimo livello. Alcune infatti mi sembravano più adatta ad un settimanale di attualità di medio livello che per una mostra dedicata. Araki ... lo adoro e anche in questa situazione, sebbene la piccolissima mostra, mi è piaciuto molto. Va detto che per chi non conosce la sua storia e il suo lavoro è davvero difficile farsi un'idea dalle poche immagini in esposizione. Felice Beato, un'altra bellissima scoperta, insieme a Izu e Araki, la cosa migliore del festival. Li Wei leggero e divertente, è la prima volta che trovo un artista cinese con uno spirito ironico intelligente e senza forzature. Alcune costruzioni son geniali. Lin Tian - Miao ..... mah... presentata come se fosse un'opera superlativa, mi è sembrata invece una roba inguardabile. Senso estetico discutibile, scene con composizioni piuttosto prevedibili, immagini di personaggi ripetute tutte uguali con lo stampino e con scontorni in digitale a volte poco integrati. Forse la cosa che mi ha più deluso del festival. I video al Real Collegio mi hanno colpito, qualcuno migliore, sopratutto i vincitori del contest. Wang Quing - Song a villa Bottini, anche qui un bel "mah"... c'è qualcosa di carino tuttavia prevedibile e già visto e stampe di livello altalenante. Ce n'è una gigante (larga tre metri) con molti personaggi nudi... brutta, con tutte le figure sfocate e attaccata alla parete con le puntine da disegno! Le tre mostre nella chiesa dei Servi, niente di ché, impostazione da reportage classico. Mi è piaciuto il vincitore della lettura portfolio, anche se avrei tolto almeno 3-4 foto, perché ridondanti. Sarei curioso di vedere gli esclusi. Il premiato al World Press Photo, Amit Madheshya aveva un bel progetto e una bella idea, qualche immagine gli è uscita anche bene, ma le foto son scattate con qualità "cellulare", sebbene lo stampatore avesse fatto del suo meglio utilizzato l'ottima carta Canson. Secondo me un po' sprecata per una resa così bassa. Semmai avrei optato per dimensioni minori così da non ingigantire i difetti. Anche lo stesso World Press Photo quest'anno mi è sembrato dimesso. Eccessiva insistenza su soggetti truculenti (approccio sul quale ci sarebbe da discutere molto), un'ossessione a emulare sè stessi negli schemi e nello stile e qualche premiato davvero incomprensibile. Nel grosso ci sono anche cose meravigliose e qualche capolavoro, va detto. |
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