GERD LUDWIG è nato a Alsfeld, Germania nel 1947. Ha studiato letteratura tedesca e scienze politiche all’Università di Marburg. Ha lasciato l’università per viaggiare in Scandinavia e Nord America, dopo il suo rientro in Germania ha approfondito lo studio della fotografia con il Prof. Otto Steinert alla Folkwangschule di Essen, dove si è laureato nel 1972 in Photo Design. L’anno seguente ha contribuito alla fondazione di VISUM, la prima agenzia fotografica tedesca. Nel 1975 si è trasferito ad Amburgo dove ha iniziato a lavorare per riviste come Geo, Stern, Spiegel, Zeit-Magazin, Time e Life, oltre che per campagne pubblicitarie. Nel 1984 si è stabilito a New York dove si è sposato con la fotografa Dana Fineman. Agli inizi degli anni ‘90 ha stipulato un contratto con il National Geographic concentrando il suo lavoro sull’evoluzione sociale della Germania e dell’Europa dell’Est. Il risultato del suo lavoro si è espresso compiutamente con la pubblicazione del libro, Broken Empire: After the Fall of the USSR, una retrospettiva che copre un periodo di circa dieci anni pubblicata dal National Geographic in inglese, tedesco e coreano.
Gerd Ludwig ha fotografato in oltre 70 paesi in tutto il mondo. Selezionato da Canon come Explorer of Light, Ludwig è ormai un veterano della celebre collana A Day in the Life, espone nelle più prestigiose gallerie del mondo e spesso si impegna in campagne pubblicitarie di grande prestigio.
Chernobyl – Living with Disaster
Il 26 aprile 2006 ricorreva il 20° anniversario dell’incidente di Chenrobyl. Alle 01,23 il Reattore 4 dell’impianto nucleare di Chernobyl saltò in aria, dopo che degli operatori lo avevano rattoppato malamente, provocando il peggior disastro nucleare della storia del mondo. Un’enorme esplosione scagliò 3.000 tonnellate di detriti con combustibile radioattivo nell’aria. Il cuore del reattore si fuse. Un invisibile pericolo si sparse sulle vaste regioni dell’Ucraina, Bielorussia e Russia. In totale 7 milioni di persone furono esposte. 20 anni più tardi, la lunga ombra di Chernobyl continua ad oscurare le vite sociali, le condizioni ambientali e fisiche.
La Prypyat, società della citt à di Chernobyl fu evacuata 36 ore dopo l’incidente, rendendola una virtuale città-fantasma; bambole sono ancora disseminate sul suolo dei parchi per bambini, gli abiti dei bambini sono sparpagliati con brandelli di materassi e pillole, e massicci livelli di radiazioni indugiano in cimiteri abbandonati. In dozzine di villaggi evacuati nella Zona, gli alberi crescono attraverso finestre rotte e cani randagi, che assomigliano molto di più a lupi, predano per il cibo. Ignorando i livelli di radiazione, alcuni dei 400 anziani abitanti, hanno fatto ritorno nelle loro case. Dal 1° giorno ufficiale si nascondono i dati sui danni del disastro di Chernobyl e le politiche di disinformazione continuano. Un recente rapporto delle Nazioni Unite dichiara che per i risultati del disastro circa 4 milioni di persone potranno eventualmente soccombere per malattie legate ai tumori. Ma Greenpeace e altre organizzazioni ambientaliste hanno accusato questo rapporto di “lavarsi le mani” dell’impatto di Chernobyl e affermano che 200.000 persone sono già morte fra il 1994 e il 2000 a causa del disastro.
Mentre i governi danno poca importanza al ruolo di Chernobyl, questi scienziati e il personale medico competente indipendenti denunciano ad alta voce e vedono una chiara connessione fra l’alto numero delle anomalie di salute nei bambini nati nell’area colpita dal disastro. Questi rapporti hanno avuto il supporto di diverse organizzazioni di soccorso internazionali, come la Chernobyl Children’s Project International che ha riunito diverse istituzioni in Bielorussia che vigilano su molti bambini disabili fisici e mentali.
Gerd Ludwig (Usa/Germania), su assegnazione del National Geographic, ha visitato 30 Km della Zona dai primi anni ’90 fino al 2005. Le sue fotografie documentano lo stato della contaminazione, il progresso della pulizia e il comportamento delle conseguenze della salute.
Nel 2005 il disgelarsi delle barriere burocratiche in Ucraina lo hanno messo in grado di “scavare a fondo” dentro il reattore di Chernobyl più di ogni altro fotografo occidentale, dove il livello delle radiazioni è così alto che per proteggere i lavoratori adeguatamente sono permessi soltanto cambi di 15 minuti al giorno.
Mentre si dibatte sulla causa dell’origine, le malattie di cuore e i cancri continuano, molte vittime altrimenti senza voce hanno avuto il garbo e il coraggio di permettere che la loro sofferenza venga documentata unicamente nella speranza che tragedie come quella di Chernobyl siano prevenute in futuro.
Premi
Photo District News Photography Annual 2003, 2002; National Press Photographer's Association The Best of Photojournalism Award of Merit 2002; Communication Arts Award of Excellence 2002, 1994; Picture of the Year International Picture Reporting Award of Excellence 2001, 1998, 1994; Art Directors Club of Metropolitan Gold Award of Excellence 1999; Overseas Press Club Citation for Excellence 1994; World Press Photo Award of Excellence 1990; Journalism Award of Malta Award of Excellence 1982; Art Directors Club, Deutschland Award of Excellence 1981; Canon Explorer of Light; Selected as one of sixty photographers worldwide to be sponsored by Canon; Deutsche Gesellschaft für Photographie (DGPh); Member of The German Society for Photography; ADC - Art Directors Club of Germany Member since 1982.
Libri
Broken Empire: After the Fall of the U.S.S.R.
National Geographic Society/YBM Si-sa, 2001 - 2002
Russland: Eine Weltmacht im Wandel. RBA, 2001
Soviet Pollution Exhibition Catalog. 1998
Lethal Legacy: Pollution in the Former U.S.S.R Exhibition Catalog.
Moscow, Russia. 1996
AO TEA ROA: Island of Lost Desire. Hundertwasser in New Zealand
Hamburg, Germany. 1979
Per i dettagli dell'evento, visita la pagina dedicata
LUCCAdigitalPHOTOfest '06.
Testo tratto dal sito ufficiale della manifestazione (
www.luccadigitalphotofest.it).
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