La mostra, ideata dall’Assessore alla Cultura del Comune di Milano
Vittorio Sgarbi, in collaborazione con
Eugenio Viola e organizzata da Artematica, propone più di
150 artisti per indagare, per la prima volta in Italia in maniera così ampia, le connessioni tra arte e omosessualità nel periodo che dalla nascita della fotografia arriva fino ad oggi, idealmente da
Von Gloeden a
Pierre et Gilles.
La rappresentazione visiva di soggetti strettamente connessi all’omoerotismo è presente nella storia dell’essere umano dalla notte dei tempi, anche se le valenze culturali che esprime e i significati che sottende sono ovviamente il riflesso di contesti storici e socio-culturali particolari. Scene a sfondo omoerotico compaiono nella produzione vascolare dell’antica Grecia e nei bassorilievi persiani, agli albori dell’arte orientale come nella rinascenza italiana e nel barocco; un fil rouge sottile che attraverso cortocircuiti e passaggi fondamentali giunge sino ad oggi, sviluppandosi autonomamente e molto tempo prima dell’elaborazione del moderno concetto di diversità di genere.
Ma cosa si dovrebbe intendere esattamente per “arte omoerotica”? Opere create da artisti della cui omosessualità siamo certi e in cui spesso, ma non necessariamente, è riscontrabile qualcosa che rimanda ad un gusto omoerotico? Oppure bisogna prendere in considerazione l’opera di autori che ufficialmente non risultano omosessuali ma le cui creazioni rivelano uno straordinario erotismo che spinge verso questa interpretazione? Partire dall’omosessualità di un artista per l’interpretazione della sua opera presenta una serie di questioni spinosissime. La conoscenza dell’orientamento (omo)sessuale dell’autore in genere allerta circa la possibile presenza di una rappresentazione metaforica dell’omosessualità. Quale rapporto s’instaura tra biografia dell’artista e interpretazione dell’opera?
Il criterio di selezione delle opere in mostra non tiene conto di questo rapporto ma si basa sulle caratteristiche specifiche delle singole opere, individuando, oltre le convenzionali identità di genere, un filone tematico all’interno di un comune modo di sentire, di esprimere stati d’animo, attitudini, emozioni, senza alcuna pretesa di definire i canoni di uno “specifico omosessuale” nell’arte. In base a questa logica alcune opere esibiscono un contenuto apertamente omoerotico, mentre in altre questo si esprime in modo latente attraverso codici specifici, simboli, allusioni, allegorie, metafore. Un percorso che dalle fotografie arcadiche del barone von Gloeden ripercorre i territori della fotografia omoerotica, da Herb Ritts e Bruce Weber a Mapplethorpe, da Jack Pierson a Lorca di Corcia, con uno sguardo all’estetica camp di James Bidgood recuperata in anni più recenti da David Lachapelle a Pierre et Gilles. Artisti che operano ormai in un momento storico in cui è possibile affrontare liberamente tematiche gay, lesbiche o transgender, proponendo turbamenti e questioni preponderanti e spesso cruciali per buona parte dell’arte della fine del secolo scorso e dello schiudersi del nuovo millennio.
Un percorso per exempla che da Tamara de Lempicka e Carol Rama arriva a David Hockey e Andy Warhol, passando per le peregrinazioni identitarie di Ugo Rondinone, Yasumasa Moritura, EVA &ADELE.
Un percorso per immagini attraverso l’evoluzione della percezione e la conseguente rappresentazione della diversità esistenziale, mettendo in risalto l’opera dell’ultima generazione di artisti che utilizzano l’amore omoerotico come espediente per mettere in questione sovrastrutture di razza, desiderio, genere e identità sessuale, e di abbattere le convenzionali distinzioni tra arte, erotismo e pornografia.
ARTISTI
Aubrey Beardsley, Alberto Abate, Paolo Arao, Agostino Arrivabene, Assume Vivid Astrofocus, Jacopo Benassi, Carlo Bertocci, Betty Bee, James Bidgood, Antje Blumenstein, Lorenzo Bonechi, Bruce of Los Angeles, Daniele Buetti, Jeff Burton, Maurizio Cannavacciuolo, Davide Cantoni, Paolo Cassarà, Jota Castro, Maurizio Cattelan, Larry Clark, Colombotto Rosso, ConiglioViola, Erwin David, Tamara de Lempicka, Filippo de Pisis, Gabriel de la Mora, Mc Dermott, Sebastiano Deva, Filippo Dobrilla, Giulio Durini, EVA&ADELE, Leonor Fini, Giorgia Fiorio, Fischerspooner, Samuel Fosso, Franko B., Jim French, Lino Frongia, Anna Fusco, Francesca Galliani, Valmore Gemignani, Ryan Mc Ginley, Luis Gispert and Reed Jeffrey, Nicola Gobbetto, Nan Goldin, Steven Gontarski, Ettore Greco, Timothy Greenfield-Sanders, David Hilliard, David Hockney, Harry Holland, Francesco Impellizzeri, Anna Keen, John Kirby, Micha Klein, Steven Klein, Bruce Labruce, David LaChapelle, Mark Lackey, Annika Larsson, Alex Lee, Christian Leperino, Ma Liuming, Philip Lorca di Corcia, Ivan Malerba, Robert Mapplethorpe, Mataro Da Vergato, Claus Mehrkens, Alberto Mingotti, Moio&Sivelli, Pierre Molinier, Claudio Monnini, Yasumasa Moritura, Barbara Nahmad, Helmut Newton, Erwin Olaf, Luigi Ontani, Gonzalo Orquin, Paco y Manolo, Camilla Paternò e Matteo Basilè, Paul P., Philip Pearlstein, Dino Pedriali, Kembra Phaler and Bruce Labruce, Walter Picardi, Pierre et Gilles, Jack Pierson, Pasquale Piscitelli, Carol Rama, Terry Richardson, Herb Ritts, Terry Rodgers, Ugo Rondinone, Rosy Rox, Thomas Ruff, Sam Taylor-Wood, Dean Sameshima, Matteo Sanna, Livio Scarpella, Paolo Schmidlin, Collier Schorr, Luigi Serafini, Natalie Silva, Marcello Simeone, Alix Smith, Paul M Smith., Orfeo Tamburi, Alex Tennigkeit, Mario Testino, Giovanni Testori, Tom of Finland, Lorenzo Tornabuoni, Antonio Torresi, Ikè Udè, Paolo Vandrash, Wilhelm von Gloeden, Wilhelm von Pluschow, Andy Warhol, Bruce Weber, Paul West, Joel Peter Witkin, Young Elizabeth
Testo tratto dal comunicato stampa ufficiale.
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