L’esposizione, curata da Jonathan Nelson e Lorenzo Poggiali, presenta circa
80 polaroid in bianco e nero, scattate dal 2000 ad oggi, per la gran parte inedite, realizzate negli ultimi cinque anni e presentate per la prima volta in Italia.
Le fotografie, scelte appositamente da
Patti Smith,
esprimono il suo amore per la città di Firenze, l’ammirazione per l’arte dei grandi maestri da cui ha tratto ispirazione, qualcosa di speciale visto in Italia, dichiarando: “Guardo alle mie fotografie più come a oggetti che immagini. Esse racchiudono molto di più di un attimo, qualcosa di molto prezioso, qualcosa che forse non potrò più rivedere”[…] “ Sono entusiasta e davvero orgogliosa di presentare i miei lavori a Firenze. E’ una città che ha un passato artistico importante, una città di grandi artisti ma anche di grandi allievi. Ecco, io qui mi sento uno di loro e ho la sensazione che i miei maestri siano dappertutto”.
Accanto ai celebri autoritratti, alle fotografie di architetture e agli scatti che hanno come soggetto la vita di grandi autori da Virginia Woolf a Hermann Hesse, un nucleo importante di lavori racconta il sodalizio umano e professionale con Robert Mappelthorpe, la passione comune, quasi ossessiva, per le grandi opere di Michelangelo viste e fotografate a Firenze e a Milano.
Jonathan Nelson, che è co-curatore anche dell’attuale mostra di Robert Mapplethorpe sempre a Firenze alla Galleria dell’Accademia, scrive: “Negli anni ‘60, quando facevano foto insieme, entrambi con la Polaroid, Patti e Robert si erano resi conto di non essere soddisfatti di stare semplicemente a guardare le opere d’arte altrui. Entrambi, secondo Patti, si sentivano subito spinti a trasformare ciò che vedevano attraverso la propria arte. Oggi, in questa mostra, vediamo come Patti ha trasformato con la propria fotografia opere di Michelangelo come il David, il Crocifisso di Santo Spirito, la Pieta’ di Milano o il Putto di Verrocchio, ma anche le colonne nel giardino di Gabriele D’Annunzio”.
In mostra, tra gli altri,
Robert’s Star, che ritrae una scultura di Mapplethorpe, Robert’s Slippers, Robert’s Cross e Tambourine, il tamburello che Mapplethorpe creò per Patti Smith nel 1967 per il suo 21° compleanno, lo stesso che comparve sulla copertina del suo album Twelve.
La mostra si accompagna ad una serie di eventi dal titolo Patti Smith,
I was in Florence, promossi da International Music and Arts in collaborazione con il Comune di Firenze e Uni Coop Firenze, che si concluderanno il 10 settembre con un grande concerto in Piazza Santa Croce, un omaggio di Patti Smith alla città di Firenze, a trent’anni esatti dal mitico concerto del ’79.
Inaugurazione martedì 8 settembre alla presenza di Patti Smith, che per l’occasione si esibirà in una breve performance acustiva live.
Testo e immagini tratti dal comunicato stampa ufficiale.
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