In mostra 164 fotografie che illustrano la metodica esplorazione dei paesaggi nell’opera di Shore e i suoi forti parallelismi con l’arte concettuale.
La mostra racconta la metodica esplorazione dei paesaggi nell’opera di Shore e i suoi forti parallelismi con l’arte concettuale. Sensibilizzato alla cultura pop dalla frequentazione della Factory, la sua attenzione si è poi focalizzata sui paesaggi insoliti – gli Uncommon Places – dell’America dell’Ovest. Le 164 fotografie esposte sono suddivise in ordine cronologico, a partire dal primo viaggio attraverso l’America che cominciò il 3 luglio dal 1973. Questi primi lavori, focalizzati sulla dimensione della Pop art, includono anche parte della collezione di cartoline di Amarillo (Texas) e la collezione di fotografie All the Meat You Can Eat – una mostra curata da Shore nel 1972.
Nella seconda sezione che raccoglie i lavori dal 1974 al 1976, Shore sviluppa un diverso approccio alla realtà, più focalizzato su una prospettiva lineare dove le composizioni e i titoli delle fotografie enfatizzano la natura biografica dei paesaggi. Il terzo periodo, che parte dal 1976, è caratterizzato invece da un rifiuto di ogni punto focale o di singoli punti di prospettiva. In questo modo Shore allude alla realtà che si trova dietro le immagini, estendendole oltre il confine della fotografia.
Testo e immagini tratti dal comunicato stampa ufficiale.
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