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Mostra

Gian Luca Beccari - Mutazioni

mostra di fotografia

6 Aprile 2010 - 24 Aprile 2010
MC2 gallery
Viale Col di Lana, 8 - Milano
orario: 10-13/15-19 tutti i giorni, chiuso sabato, domenica e lunedì
info: 02 87280910 - mc2gallery@gmail.com
www.mc2gallery.com
ingresso: libero

tags: beccari, mc2, milano, mutazioni

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A narrare il mutare delle forme in corpi nuovi
mi spinge l'estro. O dei, se vostre sono queste metamorfosi,
ispirate il mio disegno, così che il canto dalle origini
del mondo si snodi ininterrotto sino ai miei giorni.
(Metamorphoseon Libris – Ovidio)


Gian Luca Beccari
- Codigoro (Ferrara) 1969 – è un artista “multimediale” molto raffinato. Dopo aver frequentato il DAMS e l’Accademia Complutense di Madrid, si laurea in scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna con una tesi sul rapporto fra corpo ed estetica della comunicazione di massa. Si è specializzato in video e multimedia design alla Faculty of Art Media and Design di Bristol: Ha scritto e diretto molte performance multimediali che sono state presentate in vari teatri e musei italiani quali il Ravenna Festival ed il Pac di Milano.
Nel suo curriculum vanta collaborazioni con Studio Azzurro e mostre insieme a maestri della video arte, quali Bill Viola. Nel 2008 fonda Argilla produzioni e realizza diverse videoinstallazioni interattive per l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Ha insegnato all’Università di Hypermedia fondata da Gian Vittorio Baldi e all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Inaugurazione Martedi 6 Aprile 2010 Ore 18.00

mostra


Il suo lavoro passa attraverso cinema, teatro, musica, architettura, spazi interattivi ed arti visive.
Il terreno della sua ricerca artistica è l’esistenza stessa raccontata attraverso la forza della Mitologia e della Filosofia: come dice lui stesso “…una protezione necessaria per comprendere il reale senza esserne travolti”.
mc2gallery presenta la sua prima personale milanese,con la serie “Mutazioni” . Partendo dalla Letteratura classica e della Mitologia, la cui forza narrativa e psicologica è tale da renderle sempre attuali, Beccari ambienta delle “mise en scene” teatrali che immortala sia in video, di grande impatto visivo ed emotivo, sia con scatti fotografici che segnano,come capitoli visivi, la scansione di racconti dalla forza atemporale ed universale, che parlano  all’ Uomo dell’Uomo e le sue debolezze.
“Mutazioni” si ispira alle “Metamorfosi” di Ovidio: il poeta latino racconta l’uomo, la durezza del genere umano, le sue trasformazioni nell’interazione continua Dio/uomo, amore/ira; allo stessa stregua “Mutazioni” è – in maniera sempre diversa per sua natura – o vuole essere - la rappresentazione meta-mediale e metamorfica di un’opera classica tra le più vive ai giorni nostri.
Il travestimento è uno sviluppo dell’autocoscienza, un rito d’iniziazione alla propria personalità; è un accenno di metamorfosi, di cambiamento.
“Mutazioni” cerca lo spirito delle cose, muovendosi nel tempo e nello spazio. Cambiare forma per non morire,per continuare ad esistere. Mutare aspetto ma non sostanza. Da qui la centralità dell’acqua, che si trasforma nutrendosi di se stessa, ingoiandosi si dilata, vita e morte nel medesimo atto, nello stesso naturale fenomeno.
Come nelle “Metamorfosi” di Ovidio, anche qui diversi episodi si susseguono uno dopo l’atro ed insieme formano una sola Storia.
“Mutazioni” è stato presentato in Italia e a Berlino proiettando i video insieme a suoni ed effetti elettronici che scandivano il ritmo delle immagini, proiettate su tre mega schermi.


Il Progetto MUTAZIONI
Un prologo segna l’inizio, l’Origine: l’acqua, l’elettricità, la presenza degli Dei.

Il primo capitolo rappresenta la GENESI:
è stato girato alle cascatelle del Mulino in uno degli scorci più evocativi di Saturnia. In questa scena, animali primordiali vengono colti nella notte a ridosso delle acque ancora fumanti di zolfo; tra loro compare una figura, l’Ermafrodito dormiente, che rappresenta l’unità primordiale dell’energia maschile e femminile. Termina con un’esplorazione della terra lungo un corso d’acqua.
Il secondo capitolo è composto da varie scene, tutte girate lungo una spiaggia adriatica colma di detriti e carica di dramma. Anch’essa inquieta e in continua trasformazione. Per primo appare un SATIRO – è una rappresentazione di Pan, Dio greco della natura -  simbolo della fertilità e della naturale forza generatrice. Poi L’UOMO MAIALE: si possono vedere due esemplari che invadono il campo e grufolano sulla spiaggia mentre sopraggiunge una piccola donna che mostra un grande potere sull’uomo maiale. Senza nessuna paura assale uno dei due esseri e lo sgozza, mostrandolo completamente inerme al suo potere. E’ il momento della VERGINE ASTREA, portatrice di un passo delle “Metamorfosi” di Ovidio:

“Trama l' uomo la morte della moglie e lei quella del coniuge;
Terribili matrigne mestano veleni lividi;
Il figlio scruta anzitempo gli anni del padre.
Vinta giace la pietà, e la vergine Astrea ,
Ultima degli dei, lascia la terra madida di sangue. ”
 
Il passo si riferisce all’età del ferro: gli Dei che durante le epoche precedenti abitavano la terra ora se ne sono andati.  Le immagini sono quelle di una ragazza che si allontana di schiena avvolta da un grigio tramonto. Il quadro si chiude con il SACRIFICIO CANNIBALE dove una donna in delirio fugge stringendo una bambola tra i denti:forse è il figlio o la sua vittima. Di certo, ne farà brandelli, a morsi.
Il MONACO GUERRIERO che segue è la rappresentazione simbolica della violenza come istinto primordiale di natura; questo istinto viene sublimato, riconosciuto e controllato attraverso appunto una rigida disciplina, tipica delle arti marziali. Si “racconta” attraverso questo “guerriero” un concetto appartenuto a monaci guerrieri di migliaia di anni fa (l’attore protagonista di questo momento è campione mondiale di Taekwon-do).
Il penultimo capitolo, girato a Venezia, rappresenta la CIVILIZZAZIONE: le figure sono quelle dei medici della peste. Nel ‘600, durante il periodo della peste a Venezia, i medici usavano guarnire le maschere di spezie per confondere l’odore di morte.
Infine IL POTERE: il reggente rappresenta la scala gerarchica, un attendente porta aggressivi uomini cane al guinzaglio mentre la scena si riempie di un funambolo giocoliere, un Fauno, tra sesso evocato e follia di gruppo.

Un complesso mondo esoterico e simbolista che trova in Beccari un raffinato e colto interprete di mondi arcaici e lontani, ma dal senso sempre attuale perché gli istinti dell’Uomo, nonostante i secoli, non sono mai cambiati nonostante l’evoluzione e la civilizzazione.



Testo e immagini tratti dal comunicato stampa ufficiale.




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