La mostra propone un'eccezionale raccolta di
240 scatti che accompagnano il visitatore in un racconto, che si snoda in un percorso dove volti, colori, paesaggi e luci, pervasi da una magica atmosfera, segnano l'identità di paesi come l'Afghanistan, l'India, il Tibet, la Birmania, colti dall'obiettivo di uno dei maestri del fotogiornalismo, premiato diverse volte con il World Press Photo Awards, il premio Nobel della fotografia.
La mostra è la narrazione del viaggio silenzioso che Steve McCurry ha più volte intrapreso nel Sud e nell'Est del mondo dove si è trasformato in osservatore per renderci testimoni di luoghi che sembrano non incrociare il nostro sguardo. "La sequenza di immagini presentata nella mostra SUD-EST - afferma Steve McCurry - evoca l'ampio mosaico dell'esperienza umana e i miei incontri casuali con sagome e ombre, acqua e luce. Ho voluto trasmettere al visitatore il senso viscerale della bellezza e della meraviglia che ho trovato di fronte a me, durante i miei viaggi, quando la sorpresa dell'essere estraneo si mescola alla gioia della familiarità".
Le 240 fotografie rompono il tradizionale rapporto frontale con il visitatore. Il suggestivo allestimento di Peter Bottazzi propone anche nella Galleria Nazionale dell'Umbria una apposita istallazione costituita da alberi metaforici che distendono i loro rami nella grande Sala Podiani. Ragazze afgane, monaci, bambini tibetani si animano in una fitta foresta dove tutto è sospeso. Si potrà camminare e immergersi nel mondo del fotografo americano fino a quasi a sentire i rumori e gli odori del luoghi rappresentati. Si diventa scorci di realtà, mescolandosi alla bellezza del racconto fotografico e del mondo incontrato da McCurry.
Il percorso espositivo della mostra si articola in sei sezioni.
L'Altro. Lo spettatore entra e incontra immediatamente la bellezza, l'eleganza, la dignità dei ritratti di McCurry. Viene proiettato subito nella relazione con "l'altro", con la persona nel senso più assoluto del termine: McCurry ha sempre sottolineato il valore imprescindibile che ha per lui la dignità della persona umana.
Il Silenzio e il Viaggio. Tema portante della sezione è il viaggio attraverso le culture e il silenzio. Le fotografie di McCurry rappresentano persone in preghiera, scenari di silenzio. Lo spettatore segue e vive insieme all'artista non solo i suoi viaggi fisici nei differenti paesi che egli ha percorso ma anche lo stupore di fronte al rapporto dell'essere umano con l'Assoluto.
Guerra. Il dramma dell'umanità contro l'umanità. Non c'è nessuna retorica in questa sezione. La tragedia è colma di "poesia", il dolore viene trasfigurato dall'armonia delle immagini. Questo albero è il cuore della mostra. Bellezza e tragedia si intrecciano, comunicando il mistero della condizione umana sulla terra.
Gioia. È l'uscita dalla guerra. Le fotografie di McCurry immortalano scenari di allegria, intensità di colori, vita che scorre e fluisce. Anche qui non vi è retorica. La bellezza è bellezza poetica, come se l'interruzione della guerra non avesse potuto incidere sull'essenza della vita nei suoi strati più profondi e nei suoi gesti quotidiani.
Infanzia. La quinta sezione riporta lo spettatore a riflettere su uno dei temi più drammatici della storia dell'umanità: lo sfruttamento dei bambini, che vede nei bambini soldato l'apice della sua rappresentazione.
La sezione indica anche che forse non può esistere autentica gioia senza piena consapevolezza del dolore. Le fotografie di bambini costretti a rinunciare alla propria infanzia sono penetranti: dallo stupore alla paura, dalla solitudine alla necessità di assumere uno sguardo adulto, innaturale.
L'impianto della mostra si conclude con la sezione dal titolo La Bellezza. Qui si incontrano tre immagini, una delle quali è il celebre scatto della bambina afgana dagli occhi verdi, diventata ormai un'icona della fotografia contemporanea. Le altre due sono anch'essi ritratti (una studentessa afgana con i libri in mano e una ragazza pakistana con uno scialle verde), che per il curatore testimoniano altre due icone femminili del nostro tempo attraverso l'opera di McCurry.
Nel percorso saranno presentate due ulteriori sezioni fotografiche, costruite come 'cortometraggi' che compongono due diverse storie: Acqua, Malattia.
Testo e immagini tratti dal comunicato stampa ufficiale.
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