Dopo la sua partecipazione alla VI edizione di Fotografia Festival Internazionale di Roma del 2007,
Dino Ignani conclude il percorso di Vernissages nella Galleria Fondaco di via degli Zingari.
La somma degli sguardiFra le ricerche che, nel panorama italiano, possiamo considerare fra le più interessanti vi è quella che Dino Ignani ha compiuto nel corso degli ultimi cinque anni. Le immagini di questa ricerca sono state da lui raccolte sotto il titolo di Vernissages per via del fatto che esse sono state realizzate durante le inaugurazioni di mostre (soprattutto fotografiche). Ma, naturalmente, il tema non è affatto quello dei vernissages, quanto tout court quello del linguaggio fotografico.
In queste fotografie di Ignani, il visitatore della mostra diventa parte delle fotografie che sta guardando: entra in esse. In tal modo, il fotografo rende evidente un aspetto fondamentale della fotografia: la sua natura illusionistica fondata sulla meccanizzazione della rappresentazione prospettico-matematica. Nel suo divertito vagare per mostre fotografiche, Dino Ignani cerca, riuscendoci bene, di inglobare nelle sue immagini lo sguardo di altri fotografi e la presenza spesso ignara del pubblico. Mischiando l’altrui con il proprio egli fa convivere il prima con il dopo e il vicino con il lontano. Si tratta di immagini spesso molto belle, ma che al di là della loro bellezza hanno, come dicevo, il compito di parlarci del linguaggio della fotografia.
Diego Mormorio
Ogni vernissage è un evento, perché segna un incontro importante, quello dell’opera d’arte con lo spettatore. E’ un momento magico in cui può nascere in chi guarda l’emozione di riconoscere qualcosa di comune come un sentimento, o uno stato d’animo, oppure perché può esserci la sorpresa di scoprire qualcosa di assolutamente mai pensato che genera meraviglia, stupore, o magari anche il rifiuto per una sensazione troppo forte difficile da accettare. Può anche non succedere niente perché l’artista non ha saputo comunicare o lo spettatore era distratto. Rimane sempre la suspense dell’incontro, e la curiosità di scoprire cosa succede. E’ questo che da oltre cinque anni appassiona Dino Ignani, e che ha fatto nascere il lavoro “Vernissages”.
Le fotografie di Ignani raccontano questo specialissimo incontro tra arte e spettatore. Per cogliere questo momento Ignani si fa discreto, usa una macchina fotografica compatta perché non vuole disturbare lo spettatore. Vuole solo cogliere quel rapporto intimo ed evocarlo. Nascono così immagini “silenziose” e “intime” che non parlano cioè della confusione della serata, della mondanità, del chiacchiericcio, ma dicono dello stupore, della sorpresa, dell’indifferenza.
Spesso le tele, nelle immagini di Ignani, sovrastano lo spettatore, lo inglobano in loro, altre volte nei ritratti che combaciano con il volto dello spettatore rivelano un rapporto da pari a pari: due sensazioni magiche: è il potere dell’arte.
Linda de Sanctis
Testo e immagini tratti dal comunicato stampa ufficiale.
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