Gianni Berengo Gardin è nato a Santa Margherita Ligure nel 1930. Ha iniziato ad occuparsi di fotografia nel 1954. Dopo aver vissuto a Roma, Venezia, Lugano e Parigi, nel 1965 si è stabilito definitivamente a Milano iniziando la carriera professionale, dedicandosi alla fotografia di reportage, all'indagine sociale, alla documentazione di architettura e alla descrizione ambientale.
Ha collaborato con le principali testate della stampa illustrata italiana ed estera, ma si è principalmente dedicato alla realizzazione di libri, pubblicando oltre 200 volumi fotografici.
Le sue prime foto sono state pubblicate nel 1954 su Il Mondo, diretto da Mario Pannunzio, con cui ha collaborato fino al 1965. Dal 1966 al 1983 ha collaborato con il Touring Club Italiano, per il quale ha realizzato un'ampia serie di volumi sull'Italia e sui Paesi Europei. Ha lavorato assiduamente con l'industria (Olivetti, Alfa Romeo, Fiat, IBM, Italsider, ecc.) realizzando reportage e monografie aziendali. Nel 1979 ha iniziato la collaborazione con Renzo Piano, per il quale documenta le fasi di realizzazione dei progetti architettonici. Dal 1990 è rappresentato dall'Agenzia Contrasto.
Nel 1963 è stato premiato da World Press Photo.
Nel 1981 ha vinto il Premio Scanno per il miglior fotolibro dell'anno con India dei villaggi.
Nel 1990 è stato invitato d'onore al Mois de la Photo di Parigi dove a vinto il Premio Brassai.
Nel 1995 ha vinto il Leica Oskard Barnack Award ai Rencontres Internationales de la Photographie di Arles con il volume La Disperata Allegria, vivere da Zingari a Firenze. Nel 1998 ha vinto il Premio Oscar Goldoni per il miglior fotolibro dell'anno con Zingari a Palermo. Nel 2005 il Premio Città di Trieste per il reportage. Nel 2007 ha ricevuto il Werner Bishof Avellino. Nel 2008 il riconoscimento alla carriera, il prestigioso Lucie Award, New York, premio vinto in precedenza da Henry Cartier-Bresson, Gordon Parks, William Klein, Willy Ronis, Elliott Herwitt. Nel 2009 gli è stata conferita la laurea honoris causa in Storia e Critica dell'Arte presso l'Università degli studi di Milano.
Ha tenuto circa 200 mostre personali in Italia e all'Estero tra cui le grandi antologiche di Arles nel 1987, di Milano nel 1990, di Losanna nel 1991, di Parigi nel 1990 e nel 1997, alla Leica Gallery di New York nel 1999. Tra le ultime, alla Stadtische Galerie di Iserlohn nel 2000, al Museo Civico di padova e al Palazzo dell'Esposizioni di Roma nel 2001, alla Maison Européenne de la photographie di Parigi e allo Spazio Forma di Milano nel 2005. Ha inoltre esposto alla Photokina di Colonia, all'Expo di Montreal, alla Biennale di Venezia; a partecipato alla mostra "The Italian Metamorphosis, 1943 - 1968" al Guggenheim Museum di New York nel 1994.
Le sue immagini fanno parte delle collezioni di diversi musei e fondazioni culturali, tra cui la Calcografia Nazionale di Roma, il Museum of Modern Art di New York, la Bibliotheque Nationale, la Maison Européenne de la Photographie e la Collection photo FNAC di Parigi, il Musée de l'Elysée di Losanna.
Nel 1972 la rivista "Moder Photography" lo ha inserito tra i "32 World's Top Photographers". Nel 1975 Cecil Beaton lo ha citato nel libro The magic Image. The genius of photography from 1839 to the present day. Nel 1975 Bill Brandt lo ha selezionato per la mostra "Twentieth Century Landscape Photographs" al Victoria and Albert Museum di Londra. E.H. Gombrich lo ha citato come unico fotografo nel libro The Image and the Eye (Oxford 1982). Italo Zannier nella Storia della Fotografia Italiana (Roma-Bari 1987) lo ha definito "il fotografo più ragguardevole del dopoguerra". E' presente tra gli ottanta fotografi scelti da HCB nel 2003 per la mostra "Les choix d'Henri Cartier-Bresson".
Testo e immagini tratti dal comunicato stampa ufficiale.
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