Aguas Calientes, nome ufficiale Machu Picchu Pueblo, sorge lungo le sponde del rio Urubamba e basa la sua esistenza sull'industria turistica, essendo l'unico punto di accesso a Machu Picchu, una delle mete più visitate del Sud America. E' un susseguirsi di ristoranti e hotel oltre ad un mercatino costituito da decine di bancarelle che propongono più o meno tutte gli stessi souvenir, alcuni realizzati artigianalmente in loco, ma sempre più spesso anche importati dalla Cina o dal Sud Est asiatico.
Poco interessato a tutto questo ripongo la macchina fotografica nello zaino e mi siedo su una panchina. Mi passano davanti alcuni uomini che portano sulla schiena sacchi enormi, poi noto un altro che regge due bombole di gas, una sulla testa e l'altra in mano; altri due uomini stanno trasportando lunghi pali metallici per costruzioni e faticano a curvare, lungo le strette stradine del paese. Dietro le quinte di questo palcoscenico per turisti è un pullulare di persone dedite a trasportare ogni genere di bene, frutta ed Inka Cola per turisti, laminati e legname per costruzione; una donna porta un figlio sulla schiena e pare chiedersi se ciò non sia anche più faticoso che spingere in salita un carretto di pieno mattoni. In attesa del treno che mi riporterà ad Ollantaytambo, direzione Cuzco, estraggo di nuovo la Nikon...