In occasione della 10° edizione della PhotoCompetition con il tema sugli "Alberi", ho deciso di proporre questa rassegna di scatti tematici, fotografie che avevo realizzato e preparato per il concorso ma che per motivi di spazio sono stato costretto a scartare.
Spero vi piacciano almeno quanto piacciono a me, infatti non me la sentivo di mettere queste foto da parte e così ho voluto condividerle con tutti.
Gli
alberi. Scattare fotografie agli alberi non è facile, si rischia di cadere nello scontato, di non riuscire a comunicare qualcosa, un sentimento o una storia. Per fotografare un albero occorre sapere cosa si vuole trasmettere, avere ben chiare in mente le sensazioni che si desidera l'immagini susciti e il racconto del quale l'immagine è la parola.
"Anatema dei tre dannati"
Come tre dannati che aprono le braccia al cielo nel fuoco delle fiamme che li avvolgono, il loro anatema si espande in un distorto scenario.
"Black Three"
1/60 sec, 5F, ISO-400, 28mm
Mi sono voluto ispirare ai lavori del fotografo francese
Jeanloup Sieff, che riusciva con una tecnica molto particolare a
trasformare i propri scatti in cupe visioni in bianco e nero. Più conosciuto come fotografo di nudi, un po' meno famoso per i paesaggi, che per me sono incredibili; un tipico esempio è la sua "
Casa nera".
Per ottenere il medesimo effetto grafico ho sottoposto la mia immagine a una complessa serie di ritocchi, usando molti filtri "al contrario", cioè shadows-highlight per scurire il cielo, unsharp mask per evidenziare lo stacco tra i passaggi di tonalità e tre diversi livelli di gradient neri per rendere un effetto più drammatico, oltre a aumentare l'effetto del dettaglio. Come il fotografo francese ho scelto un soggeto particolare, usando un 28mm per incrementare l'impressione della scena. E' incredibile come un grandangolo possa trasformare la sensazione che può suscitare un'immagine.
"La luce scura del mattino"
Una composizione quasi surreale, con masse che si stagliano su più livelli e un alba scura.
"Morning Light"
1/25 sec, 4F, ISO-400, 35mm
Come nello scatto precedente ho lavorato molto sul tono e le sfumature, accentuando l'effetto del passaggio dal nero al grigio, in modo da formare una sorta di aura. Il massimo dettaglio dei rami e delle foglie accentua ancor più il senso di meraviglia, mentre la simmetria dei due pini in primo piano non fa che attrarre l'attenzione e portarci a fare delle domande sulla stranezza di un'immagine che in fondo rappresenta solo degli alberi.
Un uomo si allontana in uno scenario cupo e desolato. Due alberi sembrano invitarlo a rimanere con una sorta di saluto tragico. E' il teatro dell'abbandono.
"Addio alla natura"
1/400 sec, 6.3F, ISO-1600, 340mm
Un albero solitario nella foschia della campagna.
"Albero solitario"
0.3 sec, 25F, ISO-100, 480mm
In questa foto mi sono concentrato molto sull'aspetto pittorico. Quasi senza volerlo sono venute fuori delle sfumature nette sul fondale che danno un senso geometrico alla fotografia. Interessante anche la serie precisa di alberi nel secondo piano, come una parata di soldatini.
Come un
respiro, un dolce vagare sotto il sussurro pacato delle fronde sulla sponda del Tevere.
"Respiro"
1/30 sec, 18F, ISO-400, 90mm
Lo scatto risale a questa estate e al mio indimenticabile soggiorno romano. Le passeggiate lungo il Tevere sono bellissime con questi platani che avvolgono la strada e si gettano letteralmente verso l'acqua, formando una sorta di galleria ombreggiata. Ho realizzato numerosissime fotografie con questo soggetto, ma solo questa alla fine aveva tutte le caratteristiche che desideravo. La posizione della strada ha una sinuosità perfetta e la luce del primo mattino proiettava le ombre quasi a definire la profondità dello spazio. Ho operato anche diversi ritocchi sul colore usando degli appositi filtri per far risaltare una certa pittoricità dello scatto, inoltre ho bruciato molte zone altrimenti troppo luminose.
Un fitto bosco, rami e articolazioni degli alberi, un sottile strato di nebbia e un sentiero immerso in uno spettrale palcoscenico.
"Six feet under"
1/50 sec, 5F, ISO-800, 60mm
Seguendo sempre uno stile molto caratterizzato, ho sviluppato una linea stilistica per questa galleria, ho scelto di scattare questa foto che doveva finire in "scenari desolati".
La vedo come una strada che porta al cimitero, da lì il titolo, nella quale un paesaggio lugubre e desolato accompagna l'
ultimo viaggio.
Ho apportato pochi ritocchi, solo qualche effetto sul colore e sui mezzi-toni. Questo bosco di lecci e querce si trova a Vinacciano (un paesino in collina sopra Pistoia). E' molto bello in questo periodo, tutti gli alberi sono secchi e spogli e si ha davvero l'impressione di trovarsi in un luogo fuori dal tempo.
Questo cipresso è un omaggio a
Renè Magritte, che in alcuni dei suoi dipinti rappresentava scenari surreali con alberi scuri su cieli chiarissimi, una giustapposizione di opposti, sapientemente miscelati per suscitare magia e disorientamento. Ricordo "
L'impero della luce" al Guggenheim di Venezia.
"Cipresso, omaggio a Magritte"
1/400 sec, 10F, ISO-100, 110mm
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La foto è priva di fotoritocco, solo un leggero taglio laterale. L'albero si trova al Circo Massimo sulla collina dalla parte dell'Aventino. E' lì solitario che si erge sul colle, basta solo abbassare un poco lo sguardo e la città scompare sotto di lui.
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Spero di avervi incuriosito con questa serie di fotografie e aver stimolato a guardarvi attorno come ho fatto io alla ricerca degli alberi, ammirandolo la loro bellezza, eleganza e il modo in cui riescono a comunicare le emozioni in tantissimi modi diversi.
Fotografie realizzate con corpo macchina Canon EOS 300D.
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