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Portfolio


Anasazi e Canyon de Chelly


di Antonio Ulzega
12 immagini - 1.35 mb
data di pubblicazione: 13 Novembre 2009

luogo: Arizona


tags: anasazi, arizona, canyon, chelly, erosione, petroglifi, ulzega, villaggio

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467 preferenze  vota

(5 commenti)
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Da qualche parte nell’Arizona, mentre cammini su un altopiano perfettamente orizzontale coperto da una rada vegetazione, è possibile ritrovarsi all’improvviso sull’orlo di uno strapiombo.
Guardi in basso, e decine o centinaia di metri più giù vedi il fondo di una valle piatta, stretta tra due pareti verticali; nel fondovalle vedi scorrere un fiume, vedi campi verdi, grandi alberi, e qua e là strane costruzioni. Ma quello che ti lascia esterrefatto è vedere incastrati in profonde nicchie, a mezza costa sulle pareti rocciose, case e interi villaggi, come sospesi nel vuoto.
Scopri allora di essere arrivato nel Canyon de Chelly, che quelle erano le abitazioni dell’antico popolo Anasazi, come si ritrovano a Mesa Verde e in altri luoghi dell’Arizona, e rimani incantato.
I petroglifi, le incredibili architetture, la straordinaria bellezza della valle, ti raccontano quindi storie di un popolo ancora oggi misterioso.


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Petroglifi Anasazi sulle arenarie rosse.



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Il Canyon dall’altopiano. Nella prima cengia si vedono costruzioni.




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La stratificazione incrociata e la separazione tra un banco e l'altro messe in evidenza dall’erosione.




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Gli interstrati sono i sentieri che permettono di arrivare alle case




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Il villaggio




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L’erosione forma anche cavità isolate, come tante stanze naturali




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Nella parte alta del canyon due monoliti chiamati “spider e speaking rocks”




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Il villaggio




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La imponente parete rocciosa incombe e protegge le abitazioni




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Giochi dell’erosione con le laminazioni incrociate delle arenarie




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Un Anasazi guarda incuriosito il proprio apparato riproduttivo


Guarda come SLIDESHOW!


Fotocamera Nikon F Photomic con Nikkor  28, 50 e 135 e pellicola Kodachrome 64.

Antonio Ulzega
e-mail: antonioulzega@hotmail.com



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commenti
  melisendo  [19 Novembre 2009 - 19:33]
Grazie Sandro, il tuo è un buon esempio di come un commento può essere gratificante e allo stesso tempo essere una via dare all'autore consigli e informazioni estremamente utili per migliorare, soprattutto quando ci si avventura in procedimenti (vedi la pp) ancora da esplorare.
In effetti solo dopo mi sono reso conto che lo sharpen usato male, come ho fatto io, è poco gradevole! :-)  
  SAndro  [19 Novembre 2009 - 13:02]
Un posto spettacolare che spero un giorno di visitare ! :-)

Nella fase di fotoritocco ti consiglio di usare un po' meno "sharpen", perchè crea un effetto antiestetico di eccessivo dettaglio e appiattimento. Se ci tieni ad avere una forte definizione in immagini ridotte, ti consiglio di usare un doppio livello con una maschera sulla quale applicare lo sharpen solo sulle zone che ti interessa accentuare.
  Il Lele  [13 Novembre 2009 - 16:45]
infatti tra poco parto. eheheh ancora 15 giorni di sofferenza milanese.
  melisendo  [13 Novembre 2009 - 16:43]
Lele, cosa aspetti? Sento che sei al limite!
Anche per me preparare questi reportages è un modo per esorcizzare il fatto di non essere da qualche altra parte nel mondo.
  Il Lele  [13 Novembre 2009 - 09:45]
i tuoi reportage mi fanno sempre venier voglia di fare lo zaino e andare in aeroporto! magnifico.



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