Dopo aver raccontato uno scorcio della vita nei mercati dell’Etiopia, propongo qui un altro scorcio di questo paese:
Come avevo già scritto nel precedente report, è stato molto difficile fotografare, soprattutto perché era difficilissimo riuscire a creare alcun tipo di rapporto che non fosse il contrattare i soldi che dovevamo pagare per uno scatto.
Solo coi bambini è stato possibile scambiare qualche parola: spesso nei villaggi i più “colti”, quelli che studiavano nella scuola di qualche villaggio più o meno lontano dal loro, erano contenti quando arrivavano i gruppi di turisti. Era un modo per poter scambiare due parole in inglese, un modo per raccontare del villaggio, e per noi di capire dove eravamo, capire un po’ di usanze che altrimenti sarebbero rimaste ignote... e soprattutto ci tenevano lontane tutte quelle persone che iniziavano a tirarci in tutte le direzione immobilizzandosi in attesa dello scatto (e quindi dei soldi!)… e io col mio bel tele venivo circondata!
lo sguardo di questo bambino era incredibile, si trovava nella piccola comunità di Oromo, composta da sole 3 capanne e famoso per le pitture murali all’esterno delle capanne stesse
bimbi nel villaggio di Dorze, appena fuori il mercato
bimbi nel villaggio di Dorze, appena fuori il mercato
villaggio vicino al mercato di Fasha
pausa studio”! un po’ di matematica nel villaggio
questi bambini erano in un villaggio sperduto sulla strada. Anche qui non siamo riusciti a scampare al “one photo, one birr”!
il padre sembra voler proteggere il figlio dai nostri tele-cannoni!
siamo nel villaggio di Arbore, dell’omonima etnia. Come si può notare dalla foto, il bambino coi dipinti sul corpo aveva qualcosa a che dire sul mio scatto!
bambina decorata con perline colorate e con uno strano “copri-testa” nel villaggio Arbore
direi particolare la piuma che spunta dalla testa di questo bambino nel villaggio Arbore!
bambini alla cerimonia del “salto del toro”, una vera e propria iniziazione di un giovane del villaggio all’età adulta. La sfida consiste nel riuscire a saltare su 4-5 tori senza cadere, pena la derisione e l’umiliazione da parte di tutto il villaggio
villaggio di Rate, etnia Galeb
questo è il gruppo di foto che preferisco. Siamo vicino al lago Turkana, i villaggi vicini sono di etnia Galeb. E’ il posto più autentico e meno contaminato dalle solite “scenografie mobili” di posa. I bambini volevano giocare, l’atmosfera era molto più leggera e spontanea di quella finora incontrata. Si divertivano a stare di fronte alla macchina fotografica… l’ho anche “prestata” ad alcuni di loro che hanno tirato fuori immagini molto originali!
lago Turkana
lago Turkana
lago Turkana
bambino in un villaggio dei Karo, situato in una posizione spettacolare su di un promontorio che domina un’ansa del fiume Omo
bambino col volto dipinto in braccio alla madre, in un villaggio di etnia Mursi
vicino al mercato dei Borana
chiesa ortodossa di Dinsho dove proprio quel giorno (unico all’anno) si celebrava una festa in onore della Madonna; una gran folla intona canti festosi e preghiere e si muove in processione in senso circolare attorno alla chiesa. Le donne sono completamente coperte da un velo bianco che le copre fino alla testa. Tutto molto bello e veramente suggestivo
Ringrazio Daniele che a cui ho “rubato” un po’ di fondamentali appunti del viaggio.
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