“Il Sardo nasce a cavallo...”, così diceva il mio bisnonno, ormai centenario, raccontando dell'andare con le sue mandrie dalla Gallura ai mercati del bestiame sparsi nell'Isola, percorrendo anche centinaia di chilometri sempre all'ombra di grandi querce, in un'unica copertura di foreste primarie.
Oggi quelle foreste non esistono più, divorate dalle ferrovie italiane per farne traversine e carbone, ma i cavalli sono rimasti nello spirito sardo.
Se ne sente ovunque la presenza, dalla Cavalcata Sarda di Sassari alla Sartiglia di Oristano, al Redentore di Nuoro, all'Ardia di Sedilo, alle corse a pariglia della Barbagia, ma l'incontro più significativo avviene il primo maggio di ogni anno a Cagliari per la Festa di Sant'Efisio.
Centinaia di cavalieri, uomini e donne provenienti da tutta l'isola, fieri sui loro cavalli passano per le vie della città ad accompagnare il cocchio del santo e per poi dare mostra delle loro straordinarie abilità.