Capo Testa
Il promontorio-penisola di Capo Testa, all’estremità nord occidentale della Sardegna, con il suo potente faro guida di notte i naviganti all'ingresso delle difficili Bocche di Bonifacio.
Le grandi masse granitiche che formano la struttura del promontorio vengono costantemente battute dalle potenti ondate del mare di maestrale che, nascendo nel Golfo del Leone, si caricano di energia tra la Francia e la Sardegna e la scaricano direttamente sulle scogliere di Capo Testa. Durante le mareggiate tutto il Capo è avvolto dai frangenti e dall’aerosol fino al Faro che si trova a 50 metri d’altezza. Allo stesso tempo nelle due baie, La Colba e Santa Reparata, formate dallo stretto istmo sabbioso che unisce il Capo alla Gallura, il ridosso permette un sicuro ancoraggio anche nelle condizioni meteo peggiori.
Proprio nella baia di Santa Reparata la Roma imperiale ha trovato il materiale e le condizioni ottimali per estrarre i magnifici graniti del colonnato del Pantheon a Roma ed ancora oggi si possono vedere nell’antica cava abbozzi di lavorazione dei rocchi e impianti di peschiere dell’insediamento romano.
Il modellamento dei massi granitici, prodotto dalle azioni combinate fisica e chimica del mare e dell’atmosfera, favorito dalla alta qualità della roccia e dalla sua fatturazione originaria, ha quindi prodotto un paesaggio di una bellezza straordinaria nella parte del capo esposta a NW mentre all’interno del promontorio altri processi geomorfici hanno dato luogo a quell’incredibile paesaggio che alla fine degli anni ’60 è stato battezzato (e colonizzato) Valle della Luna dai “Figli dei Fiori”.
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