Se è vero che il cuore delle nostre città risiede nel loro centro storico, con le piazze, i palazzi nobiliari, le chiese ed i monumenti, da qualche decennio è nelle periferie che si trovano gli altri ‘organi’ del corpo della città. Oltre i margini del centro sorgono quartieri artigiani e poli industriali, moderni complessi architettonici e tranquille zone residenziali; è qui che urbanisti ed architetti hanno sperimentato e ancora studiano nuove soluzioni abitative o lavorative che, mentre contribuiscono alla crescita della città, ne modificano anche l’aspetto e, alla lunga forse, l’identità.
Il Direzionale 70, un grande complesso formato da una serie di palazzi in vetro e acciaio, tutti collegati da un terrazzamento pedonale sotto al quale passa una strada, fu realizzato a Modena nel 1968. La struttura è collegata da innumerevoli scale, anche a chiocciola, in cemento o in metallo, e si trova in una posizione nevralgica tra le trafficate via Giardini e l’accesso alla tangenziale sud; due ponti pedonali coperti da una gabbia metallica consentono di attraversare tali strade e accedere agli edifici evitando il traffico.
Nei palazzi si trovano uffici, associazioni varie, emittenti radio, ristoranti, eccetera. Fu anche sede della facoltà di Economia. In uno di questi uffici lavorò, prima di diventare fotografo, Luigi Ghirri, che ha dedicato al luogo (almeno) un paio di fotografie.