Donne del GuatemalaIn Guatemala le donne rappresentano il perno della società indigena e ricoprono un ruolo fondamentale nell’organizzazione delle comunità maya.
Purtroppo però, sono anche vittime di una società che non ha mai avuto alcun rispetto per loro: Amnesty International denuncia l'aumento, per il quarto anno consecutivo, degli omicidi di donne in Guatemala, dovuti soprattutto dalla quasi totale assenza di un'efficace azione giudiziaria da parte delle autorità.
Il Paese presenta infatti uno dei tassi più alti a livello latinoamericano di violazione dei diritti alla maternità e alla sessualità delle donne. Rispetto alla questione di genere, secondo un indice del Foro Economico Mondiale, il tasso di discriminazione è il più elevato del continente e pone il Guatemala al 106° posto su un totale di 128 paesi. Negli ultimi sette anni si sono verificati 3472 assassini di donne commessi con estrema violenza e crudeltà tanto che lo stesso Governo Guatemalteco si è visto costretto a varare un decreto contro il “femminicidio”. Tale fenomeno, che affonda le sue radici in una diffusa cultura machista che tende a normalizzare e giustificare la violenza di genere nelle sue varie forme, è stato esacerbato nel corso del conflitto armato interno durato 36 anni e degenerato in un vero e proprio genocidio tra il 1978 e il 1983. A partire dagli Accordi di Pace del 1996, il Guatemala ha iniziato un processo di normalizzazione e transizione democratica il cui avanzamento risulta tuttavia ostacolato da diversi fattori strutturali. Una forte disuguaglianza nella distribuzione del reddito, una spesa sociale tra le più basse del continente, un alto tasso di analfabetismo e una mancata rielaborazione collettiva dei conflitti che hanno insanguinato il Paese, relegano il Guatemala al 117° posto della classifica secondo l’Indice di Sviluppo Umano delle Nazioni Unite (UNDP). Il disagio aumenta nelle aree rurali dov’è concentrato il 93% delle famiglie che vive in condizioni di estrema povertà e dove il tessuto sociale viene ulteriormente disgregato dai flussi migratori verso Canada e Stati Uniti.
In tale contesto, le donne finiscono per essere oggetto di una triplice discriminazione: di genere, per il fatto di essere donna, etnica, per il fatto di essere indigena, sociale, per il fatto di essere povera.