Parte languido il giorno; odine il segno
che il cavo bronzo ammonitor del tempo
al consueto rintoccar diffonde.
Va passo passo il mugolante armento
per la piaggia avviandosi: dal solco
move all'albergo l'arator traendo
l'affaticato fianco, e lascia il mondo
alle tenebre e a me.
("Elegia su un cimitero di campagna", Thomas Gray).
E' questo l'incipit che ha aperto la
37° edizione, svolta tra ottobre e novembre 2009, appena dopo l'estate mentre l'autunno, la stagione più malinconica, si fa spazio, fuori e dentro di noi.
I temi scelti rispecchiano questo periodo un po' malinconico e enigmatico: i
cimiteri e le
scale.
Anche questo concorso è risultato molto combattuto e la qualità dei lavori è sempre più alta. I fotografi hanno esplorato tra le lapidi e tombe cimiteri monumentali e di campagna, scoprendo la bellezza di questi luoghi e la loro tenebrosa magia.
Il secondo tema si ricollega al filo conduttore in maniera più distaccata, quasi a voler identificare un piccola via di fuga. Una via fuga come può essere quella di una scala, simbolicamente intesa come ascesa, o discesa, verso da qualcosa.
D'altronde il mondo è fatto di scale, c'è chi scende, c'è chi sale...
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