In prossimità della costa sud-occidentale della Sardegna, di fronte alle isole sulcitane di San Pietro e Sant'Antioco si trova, su un piccolo rilievo dalla sommità pianeggiante, la città fenicio-punica di Monte Sirài.
Il rilievo su cui fu costruita la città si erge isolato sulla piana del Sulcis ed è un ottimo punto di osservazione e controllo sia del circostante territorio sia del mare.
E' proprio dal mare che intorno al 2.750 B.P. sono giunti i fenici, suoi fondatori, quando dalla città marinara di Sulki, l'odierna Sant'Antioco, si sono spostati sulla terraferma per consolidare la loro presenza ed i loro commerci sulle coste sarde.
Solo due secoli più tardi i cartaginesi conquistarono militarmente la città trasformandola in una poderosa fortezza, a sua volta conquistata e tenuta da Roma fino al 2.150 B.P.. quando fu definitivamente abbandonata.
Tuttavia la frequentazione non è cessata mai del tutto, come pure bisogna ricordare che sullo stesso monte si trovano diverse "Domus de Janas" (case delle fate), sepolture ipogee di epoca neolitica risalenti al 4.500 B.P.
Oggi la città si rivela nella sua interezza urbanistica, fiera nel suo definitivo isolamento, mentre città, industrie, strade, porti, impianti eolici, si estendono a macchia d'olio ai suoi piedi.
Sardegna, Monte Sirài, 2011