La Sardegna e la Corsica hanno da sempre mantenuto stretti contatti nella continuità ideale data dalla vicinanza tra le due sponde opposte delle Bocche, mentre le vicende storiche hanno fatto sì che nelle due isole si sviluppassero culture e modi di vita differenti, senza tuttavia pregiudicarne l’interesse reciproco.
Si è posto ai geomorfologi ed agli storici il problema dei collegamenti tra le due isole sia con la navigazione sia a piedi lungo percorsi che variavano con il variare del livello del mare nel Pleistocene superiore e nell’Olocene.
Sono state quindi condotte negli anni più campagne oceanografiche dedicate allo studio dei fondali delle Bocche, in stretta collaborazione tra le Università di Cagliari e di Corte, con l’obbiettivo di individuare in una scala cronostratigrafica i momenti di continentalità, cioè di emersione degli attuali fondi marini, che permettessero il collegamento a piedi tra le due isole.
E’ stato così dimostrato che al momento del massimo ritiro del mare durante l’ultimo glaciale le Bocche di Bonifacio non esistevano e le terre emerse si estendevano in continuità tra la Sardegna e la Corsica; le condizioni climatiche prossime al periglacialismo, legate alle varie fasi di un lungo periodo glaciale, permettevano quindi all’uomo il facile transito a piedi tra Sardegna e Corsica.
Come i nostri progenitori neolitici, mesolitici e forse anche paleolitici, abbiano utilizzato questi antichi cammini, transitabili per varie migliaia di anni, e come i territori costieri, dei quali le isole attuali erano le sommità dei rilievi più elevati, fossero essi terreno di caccia, di pesca, di commerci, è argomento ancora aperto ad ampie riflessioni.
Bocche di Bonifacio, 1977-2005