"C'è qualcosa di lugubre a Vulci, qualcosa di molto bello"
D.H. Lawrence
La pianura è assolata, è agosto. La temperatura sfiora i 40 gradi. All'orizzonte l'erba è bruciata e pochi alberi verdi resistono alla calura estiva.
Percorrendo la piana di Canino, in provincia di Viterbo, chi si aspetterebbe mai di trovare un castello medioevale con un ponte in pietra su una gola profonda scavata da un fiume?
il castello di Vulci
Detto più propriamente Castello dell'Abbadia, è suggestivo per l'innesto nel paesaggio pianeggiante, mentre il fiume Fiora ha scavato una profonda gola visibile percorrendo lo stretto ponte dell'Arcobaleno, costruito dai romani per passare nel territorio di Montalto di Castro.
il castello di Vulci
"Il castello venne edificato dai monaci cistercensi nel XII secolo, su quella che era nel IX secolo un’abbazia dedicata a San Mamiliano distrutta poi dalle incursioni dei saraceni.
Il castello divenne dal XIII secolo importante centro di assistenza ed accoglienza dei pellegrini e fu per mezzo secolo gestito in collaborazione con i cavalieri del Tempio, i cosiddetti Templari.
Nel XVI secolo passò nelle proprietà di Alessandro Farnese, conosciuto come Papa Paolo III, che vi operò alcuni restauri. Successivamente fu utilizzata quale dogana dello Stato Pontificio, ruolo importante perché il castello era situato ai confini con il Granducato di Toscana. Passò poi ai Bonaparte, da questi nel 1859 ai Torlonia e finalmente fu acquistato dallo Stato Italiano."
la corte interna e il museo archeologico
la gola scavata dal fiume Fiora
Il museo archeologico è all'interno del castello e raccoglie frammenti architettonici e corredi di tombe.
Dal castello si raggiunge a piedi il sito archeologico dell'antica città di Vulci, una della più grandi del territorio etrusco.
Nei paesi vicini si trovano migliaia di tombe, fosse e tumuli raccolti nelle numerose necropoli.
Un luogo da vedere!
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