Nel Benin ad Abomey, cuore della capitale dell’antico Regno di Dahomey caduto non senza una disperata resistenza alla insaziabile ingordigia delle nazioni colonialiste europee, si trova un giardino-museo privato.
Nel vagare nei sentieri del giardino il gioco delle ombre e delle luci del primo mattino porta a scoprire tra gli alberi, o sui loro tronchi, sculture lignee di uomini, donne, bambini, animali, nella esasperata stilizzazione propria delle culture primigenie dell’Africa occidentale.
Non è facile per noi occidentali entrare nello spirito di quelle raffigurazioni dove si mescola il realismo e la spiritualità, l’umano ed il soprannaturale, proprio di un paese dove sono ancora vivi i riti voodoo ed il culto dei feticci.
Benin, Abomey, 2014