Isola dei Cavoli
All'estremo sud-est della Sardegna, mezzo miglio a sud del Capo Carbonara si trova l'Isola dei Cavoli. Una piccola isola granitica di circa 4 kmq che segna il passaggio tra il Mare Tirreno e il Mare di Sardegna ed il cui potente faro è stato per secoli una sicura guida per i naviganti tra la stessa Sardegna e la Tunisia.
Nel 1500 venne costruita dagli spagnoli una possente torre, una delle più importanti tra le decine che costellano le coste sarde, cui si aggiunse nella metà del 1800 una alta torre e un edificio per tre famiglie di fanalisti e per gli impianti di illuminazione della lanterna del faro.
A metà degli anni '70 del secolo scorso il complesso del faro e l'intera isola vennero dismessi da Marifari e dal Demanio Militare Marittimo ed acquisiti dall'Università di Cagliari.
Venne quindi costituito il Centro Interdipartimentale di Ricerche sulle Coste e Ambiente Marino (CIRCAM) con la partecipazione di studiosi di varie discipline: geologi marini, petrografi, botanici, zoologi, biologi, microbiologi, fisici, chimici, ingegneri idraulici, archeologi subacquei….
Il Faro divenne quindi una attiva stazione di ricerche con particolare attenzione allo studio dei fondali marini dove lo scambio rapido e continuo delle correnti marine ed atmosferiche nel canale di Sardegna permetteva di avere il punto zero di riferimento della qualità delle acque e dell'aria.
Per 20 anni innumerevoli professori, ricercatori, studenti, tecnici sardi, italiani, stranieri si sono alternati sull'isola fino agli ultimi anni del secolo scorso, quando l'Università non ha più trovato le risorse, o peggio è venuta a mancare la volontà di fare dell'Isola dei Cavoli un centro di eccellenza di valore internazionale.
Attualmente l'Isola ed il Faro sono in stato di abbandono e verranno cedute al Comune di Villasimius e all'Area Marina Protetta di Capo Carbonara.
>> Guarda in modalità SLIDESHOWL'Isola dei Cavoli, il Capo Carbonare e la costa sarda
La Cala di Ponente con l'imbarcadero e il ricovero delle barche dei fanalisti
Vista posteriore con la torre cinquecentesca e l'edificio ed il faro ottocenteschi
La profonda insenatura della Cala di Ponente, unico sicuro rifugio dell'Isola
La bettolina della Marina Militare riforniva d'acqua potabile le cisterne sotterranee del Faro
L'Isola verso il mare aperto
Il Gigaro mangiamosche, Helicodiceros muscivorus, inquietante pianta carnivora endemica, oggetto di lunghi studi da parte dell'Università di Upsala
Voli di Gabbiani corsi, specie rara che nidifica nell'isola
A migliaia i Gabbiani corsi si radunano sull'Isola
I nidi si trovano dappertutto sotto i bassi cespugli
Con le mareggiate di maestrale era impossibile sbarcare, o lasciare l'Isola, anche per più giorni
La Cala di Ponente al tramonto
Dal 1979 nei fondali meridionali dell'Isola si trova la Madonna del Naufrago, dello scultore sardo Pinuccio Sciola, oggetto ogni anno di una toccante cerimonia in mare
>> Guarda in modalità SLIDESHOW Foto scattate in vari anni.
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