Lione, la terza città della Francia, è stata la meta della fine anno 2003.
Questo reportage fotografico è il racconto di viaggio dei nostri giorni trascorsi nella grande metropoli, anche conosciuta come la
piccola Parigi. Leggendolo scoprirete quanto è bella la città e quante cose interessanti riserva nonostante sia poco conosciuta e difficilmente rientri nelle consuete mete turistiche. Scoprirete che la notte a Lione è un'esplosione di luci e colori e questo è appunto il titolo che ho scelto per descrivere questo reportage,
le luci di Lione, la città che si illumina e mostra il meglio di sè.
Ma cominciamo il nostro viaggio...
Dopo qualche prevedibile difficoltà organizzativa abbiamo composto il nostro gruppo e ci siamo messi in cammino per la Francia. Io, Tommaso, Paolo, Luca, Rachele, Nicola e Lucilla in due macchine abbiamo fatto il traforo del Frejus da Bardonecchia, poi Chambéry e infine Lione. Viaggio lungo ma molto bello, sopratutto sulle Alpi.
Mi sembra d'obbligo iniziare la mia carrellata fotografica con una
vista panoramica della città. Qui siamo sull'alto del colle della cattedrale di
Notre Dame de la Fouvrière, dalla quale si possono scorgere i due fiumi che attraversano la città, il
Rodano e la
Saòne. Curiosità è che proprio qui a Lione la Saòne si riunisce col Rodano.
Da questa foto si vede in primo piano il grosso affluente e più in lontananza una fila di alberi segna la linea dell'altro fiume. ll tempo era piovigginoso e un po' di foschia ha dilatato fortemente le dimensioni della città.
Panoramica della città
1/150 sec, 4F, ISO-100, 65mm
In primo piano l'
Hotel Dieu, la
passerelle du Palais de Justice, mentre in lontananza il grattacielo a forma di matita del
Crédit Lyonnese nella parte nuova della città. Da qui forse non si riesce a giudicare ma il nostro sguardo si allarga per diversi chilometri; per giungere al grattacielo che vedete ci sono almeno 4 km da percorrere.
Ecco il
Rodano in tutto il suo splendore. Il fiume è impressionante per la portata e le dimensioni. Entrambi i fiumi sono scavalcati da numerosi ponti e passerelle pedonali.
Data la stagione vi lascio immaginare il freddo e il vento che troviamo passando su questi ponti. Lo spettacolo è meraviglioso ma che gelo!!!
il Rodano
1 sec, 3F, ISO-200, 60mm
Ma entriamo nel cuore della città, ovvero la parte vecchia.
Lione è divisa dai due fiumi in tre parti.
La città vecchia è caratterizzata da edifici bassi e antichi, stradine stretti e piccole piazze in pavè, molto caratteristica e tutto ha dimensioni ridotte, come un piccolo borgo medioevale.
La parte tra i due fiume è più lussuosa e ricca, ricorda per certi versi Parigi nello stile dei palazzi. E' più recente ('700 - '800) e raccoglie negozi e centri commerciali nel classico stile francese, con piazze enormi e una cura particolare per la vivibilità del centro urbano.
Infine più periferica c'è la città nuova, quartieri residenziali e uffici, molto ordinata, rigorosa e pulita. Raccoglie grandi centri commerciali (veramente immensi), il centro finanziario (vedi il quartiere nuovo con banche, snodi ferroviari e auditorium... ma ve li mostrerò più sotto) e il motore industriale della città.
Qui sotto vi mostro due scatti del borgo antico, con i mille camini sui tetti e le tipiche finestre.
Scorcio cittadino
1/300 sec, 4.4F, ISO-100, 80mm
I tetti della città vecchia
1/150 sec, 4.2F, ISO-200, 270mm
Adesso voglio spendere qualche parola sul titolo del mio reportage fotografico.
Le luci di Lione.
Lione è molto bella di giorno, offre molti musei, sopratutto di arte moderna e contemporanea, molte piazze e chiese in stile gotico e un tessuto urbano ben organizzato e piacevole da visitare. Presenta caratteristiche molto varie nelle differenti parti della città e numerose occasioni di divertimento, forse non lo sapete ma è la capitale europea dei videogames, dato che le più grandi e storiche software house d'Europa sono francesi e hanno deciso di scegliere Lione come loro quartier generale.
Una piazza illuminata
1/30 sec, 2.8F, ISO-400, 35mm |
Tutto questo per dire che a Lione c'è molto da vedere e da fare, ma la maggior sorpresa è la notte. Di notte si accendono le luci e tutte le chiese e i monumenti assumono colori e forme affascinanti e bellissime. Passeggiare di notte in città è uno spettacolo per gli occhi, nonostante il freddo gelido invernale, dopotutto siamo molto a nord al confine con le Alpi.
Vi mostro qualche foto di alcune straordinarie illuminazioni.
Va detto che la città è vivibilissima, nonostante le dimensioni si percorre tranquillamente in auto, si parcheggia ovunque anche in centro senza essere costretti a pagare soste salate e si va da una parte all'altra senza alcuno stress o fatica. Questo è talmente impressionante e fantascientifico per le nostre abitudini italiane che ogni volta ci stupivamo a riscorprirlo.
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Uno dei tanti ponti sul Rodano, i viali e i palazzi illuminati lungo il fiume. Pensate che quel palazzo viola al centro aveva addirittura un'illuminazione cangiante e in movimento.
Un ponte sul Rodano e il lungo fiume illuminato
1 sec, 2.8F, ISO-100, 35mm
Qui sotto: in primo piano la statua a cavallo di Luigi XIV in
Place Bellecour e in alto la cattedrale di
Notre Dame de la Fouvrière.
Va detto che Place Bellecour è una delle piazze più animate e più belle della città, con una pista per il pattinaggio su ghiaccio e un ruota panoramica permanente (che vi mostro più sotto).
Vista della cattedrale da Place Bellecour
1/15 sec, 3.4F, ISO-400, 90mm
La ruota panoramica e la torretta in
Place Bellecour nella notte dell'ultimo dell'anno.
La ruota in Place Bellecour
1/30 sec, 2.8F, ISO-400, 35mm
Adesso, dopo aver passeggiato assieme a voi così tanto tra le strade della città e esserci lasciati affascinare dalle sue mille luci, è il momento di riscaldarsi sia nel corpo che nello spirito dentro una chiesa.
Tra le numerose
chiese della città, tutte molto grandi e degne di attenzione, ne ho scelte due. Una che secondo me è forse architettonicamente meno interessante ma molto significativa, cioè
La Fouvriére. L'altra è la chiesa principale della città, più antica e di indubbio valore storico, cioè
Saint Niziers.
Situata sulla collina e dominando tutta la città dall'alto (la foto iniziale è scattata dal terrazzo adiacente la chiesa),
Notre Dame de la Fouvrière si evidenza per la scintillante illuminazione ma anche perché tutta la decorazione interna è piuttosto recente e curatissima.
Interessante che si tratti di fatto di due chiese sovrapposte, di cui l'inferiore ancora non del tutto completata. Nella foto di sinistra vi mostro il passaggio che collega i due interni, mi piaceva molto questa scala e l'illuminazione in generale, spero di essere riuscito a trasmettere quel senso di precisa e costruita maestosità.
Piccola nota, per riuscire a scattare questa foto sono stato costretto a appoggiarmi in una posizione precarissima a una cornice della decorazione.
Notre Dame de la Fouvrière, interno
1/5 sec, 2.8F, ISO-100, 34mm |
Saint Niziers, interno
1 sec, 2.8F, ISO-100, 35mm |
L'altra foto (sulla destra) ritrae invece la navata principale di
Saint Niziers e le vetrate. Anche qui la macchina l'ho dovuta appoggiare, su una panca.
Mi sono venute bena queste foto, che ne dite, eh? :->
E' il momento di tornare all'albergo, dopotutto è già da diverse righe che parliamo della città e abbiamo bisogno di recuperare le energie...
Il nostro
albergo in verità è un centro di soggiorno, in tutto e per tutto uguale a un albergo (anzi forse anche meglio), ma decisamente più economico. Questa è stata una mia grande scoperta, ci chiama CISL (Centre Internationel du Sejour de Lyon, o qualcosa del genere) e è stato costruito al tempo dei mondiali di calcio come struttura di accoglienza vicino allo stadio. E' per questo che i prezzi sono rimasti bassissimi e offre molti servizi, oltre alla posizione estremamente comoda da raggiungere. Chiudiamo qui la pubblicità e ritorniamo alle nostre foto, qui sotto vi mostro la scala interna del centro (quello seduto sulla poltrona rossa è Luca).
Riposo all'albergo
1/8 sec, 2.8F, ISO-400, 35mm
Nuovo giorno, nuovo itinerario. La neve ci sveglia al mattino, è il primo dell'anno e così dopo un giro in centro decidiamo di esplorare in auto i vari quartieri della città. Curiosi i numerosissimi edifici con le enormi facciate dipinte e sparsi un po' per tutta la città. Interessante il quartiere di
Tony Garnier, giusto accanto al nostro albergo. Puntatina anche al museo del cinema dei fratelli
Lumière, al'
Operà con la famosa copertura di
Jean Nouvel e il museo di storia dell'arte,
Place de Jacobins, la piazza delle fontane, la chiesa di
Saint Jean con l'orologio astronomico che segna sempre la data e l'ora giusta da secoli (!).
Grandissimo anche il parco cittadino con all'interno un enorme
giardino botanico e specie di piante da tutto il mondo racchiuse in bellissime serre in ferro.
Qui sotto vi mostro un'orchidea selvatica.
Orchidea al giardino botanico
1/30 sec, 3.4F, ISO-100, 75mm
Le varie serre mantenevano diversi micro-climi, da quello desertico secco e arido a quello tropicale, umidissimo. L'orchidea che ho ritratto era appunto in quest'ultimo tipo di serra e la macchina fotografia ha durato poco prima di appannarsi completamente e smettere di funzionare per l'altissimo grado di umidità (circa al 100%).
Adesso spostiamoci nella
città nuova, vi mostro una foto dell'auditorium con la sua coloratissima illuminazione notturna.
Auditorium
1/7 sec, 2.8F, ISO-400, 40mm
Quando ho scattato questa foto il tempo era pessimo, pioggia mista a neve e infatti è da sotto l'ombrello che sono riuscito letteralmente a tirar fuori questo scatto (che impresa!).
Qui sotto vi mostro due scati in bianco e nero. Il primo sulla sinistra mostra la piazza de l'Operà, mentre il secondo una visione dal basso del grattacielo
a matitone, l'edificio bombato sulla sinistra è l'auditorium della foto precedente.
La piazza de l'Operà
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Il grattacielo del Credìt Lyonnese
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Infine vi voglio lasciare con un'immagine molto romantica e rappresentativa della città.
Una ponte sul Rodano, la cattedrale e una piccola mezza-Luna lassù in alto.
Un saluto a Lione e speriamo di tornarci il prima possibile!!!
Le foto a colori le ho scattate con una Nikon Coolpix 5700, quelle in bianco e nero con una Canon EOS 500 e pellicola BW Ilford 400-ISO, queste ultime risalgono al mio primo viaggio a Lione nel 2001.
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