Una piccola sala d'attesa, il quadrimotore DC6 o il jet Caravelle fermi proprio lì davanti alla porta, amici e parenti che accompagnano i viaggiatori fino alla scaletta dell’aereo; un piccolo bar in un angolo della sala d'attesa per l’ultimo caffè prima di imbarcarsi, unico controllo per i voli internazionali quello del passaporto, il tutto nell’atmosfera allegra, spesso festosa, dell’aeroporto Madrid-Barajas nella Spagna degli anni sessanta.
Pochi decenni dopo, ecco come si presenta lo stesso aeroporto Madrid-Barajas all'alba, prima che le frotte di viaggiatori affollino le grandi sale con le loro innumerevoli gate (?) da cui ci s'infila direttamente nell’aereo.
Così è nel 2010, in attesa dell’imbarco sul grande Airbus per Santiago del Cile.