Questo reportage è stato realizzato in occasione del nostro (io, Emiliano e Domenico)
viaggio a Barcellona, nel giugno 2005.
Tappa obbligata per un architetto (o simile), questo splendido padiglione è uno dei pochi edifici che si può vantare di “aver fatto la storia dell'architettura”: anche un non addetto ai lavori rimarrà stupito all’interno di questo gioiello del razionalismo europeo.
Adesso un po’ di storia: il padiglione è stato realizzato nel
1929 in occasione dell’
Esposizione Internazionale di Barcellona, ad opera di
Ludwing Mies Van der Rohe per la propria nazione, la Germania. Al termine della manifestazione (1930) l’edificio venne smontato, per poi essere ricostruito tra il 1983 ed ‘86, come copia perfetta dell’originale (basti pensare che per riprodurre fedelmente le pareti in marmo venne fatta riaprire la cava algerina, da anni abbandonata, dalla quale erano state estratte le lastre originali!).
Il padiglione è semplicissimo, una maglia regolare di pilastri a croce in acciaio che sostengono il tetto piano e pochi setti, in vetro o marmo, a dividere l’ambiente, creando prospettive infinite, giochi di riflessi straordinari e fughe inaspettate: quello che potemmo dire il regno di un fotografo!
La vista esterna del padiglione, situato ai piedi del castello del Montjuic.
Esempio di spazio “altamente percettivo”: in simultanea possiamo vedere lo scorcio che termina con la bellissima statua di Kolbe (a sinistra), il pilastro a croce e la parete in vetro opalino che riflette la vasca d’acqua esterna.
Due dei protagonisti della vacanza in azione: Domenico dietro ad una lastra di vetro fotografa uno scorcio, mentre io lo immortalo tra i riflessi del verde retrostante.
Lo scatto che preferisco, il sottile gioco dei riflessi nel buio del padiglione.
La foto più classica che possa esistere, visibile in ogni libro sul tema: come facevo però ad evitare d’inserirla?
La mia volontà dentro “l’involucro” era quello di coglierne ogni sua virgola, ogni sua sfumatura: notate com’è freddo e distaccato adesso tutto l’edificio, quando si focalizza l’attenzione sui forti chiaroscuri e sul vetro riflettente.
"riflesso"
Questa immagine ha partecipato alla 14° edizione ("Predatori della luce") sul tema “Bellezza”, potete vedere la sua scheda completa e i commenti che ha ricevuto dalla
pagina dedicata.
Tutti gli scatti sono stati realizzati con corpo macchina Canon EOS 300V, obiettivo Canon EF 28-90 II. Le foto a colori sono realizzate con pellicola Kodak ISO 200, le immagini in bianco e nero con pellicola Fuji Neopan ISO 1600, entrambe acquisite con CanoScan 8400F.
Per informazioni sul Padiglione di Barcellona di Mies:
www.miesbcn.com
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