L’eros?
Una questione per i pochi che non sanno cosa sia la banalità e il vivere facile.
L’eros?
Un’arte fine che vuole al suo fianco persone che sappiano giocare con la sottile arte degli sguardi.
L’eleganza prima di tutto altrimenti tutto si sgonfia in pose imbellettate e beffarde. Un pizzico di charme per elevare la rappresentazione al di sopra delle meschinità quotidiane. Un po’ di voyerismo per rendere tutto un po’ intrigante e “pericoloso”. Ed ecco lo spettacolo della divinità femminea che invita ad un gioco che dura pochi secondi, fatto di amicizia e complicità, finché le scene del teatro, quello vero, non vengono completamente smontate, finché tutto svanisce lasciando solo il ricordo, un fraintendimento e alcune fotografie.
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