300 anni fa la compravendita degli schiavi era ormai perfettamente pianificata dai nostri bravi cugini europei, soprattutto portoghesi, olandesi, inglesi..., e la “merce” veniva brutalmente ammassata nei forti della costa dell'Africa occidentale per l'imbarco sulle navi negriere verso le americhe.
Fu allora che il popolo Tofinu trovò rifugio nel grande Lago Nokoué costruendo le case su palafitte e dedicandosi alla pesca lacustre, al sicuro dai cacciatori di schiavi.
Ancora oggi i Tofinu vivono su palafitte nel Lago mantenendo gelosamente il loro particolare modus vivendi: i bambini, gli studenti, le donne che vanno al mercato per vendere o per comprare, gli uomini che lavorano nelle peschiere, tutto si muove su canoe ricavate da tronchi scavati.
Benin, Cotonou, Ganvié, marzo 2014