Sabbie, dune, rocce, polvere, sole, luna, cielo stellato, tempeste di vento e sabbia, acqua, pozzi, piste, albe e tramonti, incontri, spazi senza fine... questi ed altri sono gli elementi portanti dell’ambiente sahariano, dove appena lasciato il villaggio o l’oasi ti ritrovi immerso nel nulla.
Da quel momento tutto è affidato alle capacità del viaggiatore di adeguarsi a questo ambiente che non ammette errori, dall’abbigliamento alla scorta di viveri e di acqua, alla affidabilità ed alla cura dei fuoristrada, ma soprattutto alla capacità ed all’esperienza del popolo sahariano che guida e gestisce la quotidianità della “navigazione”.
I piccoli o grandi eventi che scandiscono il tempo dell’andare, dalla ricerca di un pozzo d’acqua durante una tempesta di sabbia allo scegliere il percorso da seguire dove non esistono piste, alla ricerca del luogo giusto dove fermarsi per la notte, lontano da luoghi dove possano esserci passaggi di gente ostile.
A fine giornata conforta il riposo a ridosso di una duna, il riepilogo dei dati scientifici acquisiti, i racconti intorno al fuoco, il verso degli animali notturni, i colori dei tramonti e delle albe ...
Sahara tchadiano, più di mille chilometri di deserto da N’Djamena ai laghi salati Yoa e Katam di Ounianga Kebir, oggi World Heritage Centre, al confine con la Libia.