Il nuraghe, simbolo per eccellenza del paese di Barumini, da sempre ha suscitato grandissimo interesse di studio da parte di archeologi e storici.
Le fasi di costruzione di questo monumento megalitico di pietre basaltiche sono risultate ben cinque.
La prima ha avuto origine nel XVI secolo a.C ed è terminata nel XIV secolo a.C . Questa prima fase è incentrata sulla costruzione della Torre Centrale, conosciuta con l'appellativo di Mastio. Era composta da tre camere sovrapposte. Era presente una scala che metteva in comunicazione i vari piani. Attualmente la terza camera,quella più in alto, non esiste più.
La seconda Fase, XIV-XII Secolo a.C, riguarda la costruzione del Bastione Turrito Quadrilobato e dell’ Antemurale. La costruzione possedeva una base a pianta quadrangolare, e negli angoli erano presenti le quattro torri, orientate verso i quattro punti cardinali. Le quattro torri, dotate di feritoie, erano congiunte da muri rettilinei e possedevano due camere perfettamente sovrapposte. All’interno del Bastione vi sono tutt’ora un cortile e un pozzo (il quale rappresentava la riserva idrica dell’intero Villaggio Nuragico). Le mura del Bastione si appoggiavano al Mastio. Il Mastio aveva un importanza strategica: fungeva da corpo murario. Il suo compito principale era quello di controbilanciare il peso degli enormi massi impiegati nella costruzione del Bastione. Esternamente, venne innalzato un Antemurale , di cui attualmente si conservano tre torri. Il suo scopo era quello di proteggere il Bastione. Nella regione più periferica fu costruito un insediamento di capanne.
Nella terza fase, XII-X Secolo a.C è stato effettuato un potenziamento murario. Si é ritenuti a pensare che il potenziamento fosse avvenuto per ragioni militari e difensive.
La quarta fase, X-VI Secolo a.C, é caratterizzata dalla decadenza e dal crollo delle strutture sommatali del Nuraghe. Dal crollo delle macerie nacque un villaggio di capanne. I muretti bassi delle numerose casette e capanne testimoniano tracce di vita quotidiana, legate allo sfruttamento e alla trasformazione dell’agricoltura e dell’allevamento. Vennero costruite le prime abitazioni, senza un preciso ordine. Il tutto creo disordine e ciò contribuì a far assumere al Villaggio Nuragico le sembianze di un intricato labirinto.
La quinta fase, VI-III Secolo a.C ci illustra la fine dell’Età Nuragica. Il declino dell’epoca nuragica era ormai alle porte, ma l’area fu oggetto di interesse di altri popoli che vi si insediarono. Nel VI° Secolo a.C la Sardegna diventò una provincia Cartaginese. Molti reperti archeologici indicano la presenza Punica a Su Nuraxi. In seguito, i Romani presero possesso del territorio. Durante quest’ultima fase, il nuraghe era ormai un rudere. I romani lo utilizzavano anche come luogo di sepoltura per i defunti. Le parti sommatali continuavano a crollare. Il cortile era colmo di detriti. Il villaggio di capanne era non esisteva più, era sotterrato quasi completamente. Le rovine dei muri venivano utilizzate come basi di costruzione per altre capanne.
Gli scavi per portare alla luce il Nuraghe ormai sepolto, iniziarono nella primavera del 1949 e continuarono sino al 1955 con la supervisione e l’assidua presenza dell’Archeologo e Professore Giovanni Lilliu. Numerosi operai parteciparono ai lavori. Sei anni di duro lavoro servirono per portare alla luce Su Nuraxi. Grazie alla maestria di un'équipe specializzata e al lavoro disumano degli operai, costretti a trasportare ingenti carichi di terra e mastodontici massi basaltici, oggi tutti noi possiamo ammirare questo imponente monumento, e soprattutto siamo venuti a conoscenza della storia e della vita che ha racchiuso in sé.
Nel giugno del 2000 il Nuraghe è stato insignito dall’Unesco con il titolo di Patrimonio dell’Umanità.
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