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Tanzania, tra ospedali e scuole


di Antonio Ulzega
15 immagini - 2.90 mb
data di pubblicazione: 5 Aprile 2012

luogo: Tanzania
periodo: Ottobre 2011


tags: africa, ospedali, same, scuole, tanzania, ulzega

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388 preferenze  vota

(3 commenti)
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commenti
  LightWriter  [10 Febbraio 2013 - 17:48]
E' vero: non è l'Africa che siamo abituati a vedere e mostra, oltretutto, l'orgoglio che scaturisce dallo sguardo che fronteggia l'uomo che ha in mano la macchina. Mostra una condizione che l'occidentale satollo ma perennemente insoddisfatto ha quasi perso: la consapevolezza della propria dignità e il diritto alla propria indipendenza. Nelle tue foto i ragazzi non sono seduti in terra  intorno all'albero al centro del villaggio e non scrivono col gesso su una lavagna, le aule aperte su un giardino come quello sono un miraggio per tutti noi, la ragazza delle foto 8 e 9 mentre tu fotografi si astrae leggendo un libro; in quanti nelle nostre scuole l'avrebbero fatto? Infine, un leggero sorriso verso la macchina da parte di chi la propria orgogliosa dignità sa già perfettamente cos'è. E senza leggere Conrad.
  melisendo  [19 Agosto 2012 - 06:26]
Riguardando questo reportage noto che più di 400 sono state le visite, molte le preferenze, ma nessuno lo ha commentato!

Nel mio precedente intervento ho cercato di individuare un possibile motivo della indifferenza generale manifesta e credo di esserci andato vicino: 

le persone e i luoghi sono troppo puliti, troppo lontani dall'immaginario collettivo dell'Africa, terra sporca e disgraziata, ancora da visitare con la giacchetta sahariana e il cappello coloniale!
  melisendo  [26 Maggio 2012 - 09:22]
Il problema di questo reportage è che non è in linea con la stragrande maggioranza dei reportage sull'Africa: fame, violenze, carneficine, miseria, corruzione, e chi più ne ha e più ne metta delle brutture del mondo; per non dire degli animali con i safari di stampo ottocentesco dove si alternano i fucili ai teleobiettivi. 

Quella è l'immagine dell'Africa che si vuole conservare ad ogni costo per giustificare il colonialismo camuffato (dalle multinazionali alle ONG) tuttora pienamente operante.

Ma l'Africa vera, quella della vita di ogni giorno, ha il volto di queste persone che si incontrano nelle campagne e nelle città, per le strade, negli ospedali, nelle scuole, ma che non fanno notizia, non commuovono e non spingono a dire: "poverini, bisogna fare qualcosa per loro"! 




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