Sbarcato a Puerto Natales dal cargo “Puerto Aden” dopo giorni di navigazione nei fiordi patagonici, il primo pensiero è stato di tornare a Torres del Paine, dove ero già stato nel 1997 e di cui ho dato qualche immagine nel reportage “La Patagonia Cilena” nel 2009.
Allora si trattava di una missione scientifica, lo studio del periglacialismo australe con i colleghi cileni ed argentini, ora la nostalgia per luoghi che ti coinvolgono e che è impossibile dimenticare.
Pick-up a nolo e via, ma già i segni del tempo si fanno sentire nelle poche decine di chilometri che separano la cittadina di Puerto Natales dal Parque Nacional Torres del Paine: la vecchia carrareccia dei boscaioli è diventata uno sterrato ben tenuto e presso il lago Grey, ai piedi delle torri granitiche, sono sorti guardiania con punto di ristoro, sentieri attrezzati, rifugi, campeggi ed anche un albergo. Il tutto è però molto discreto e non disturba la grandiosità del luogo.
Come pure ho l’impressione che le foto non abbiano più il calore ed i toni delle vecchie dia Kodachrome, ma la brillantezza e la freddezza del digitale, come oggi si conviene.
Patagonia Cilena, Torres del Paine, ottobre 2010