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Portfolio


Tunisia


di Stefano Trojani
19 immagini - 1.71 mb
data di pubblicazione: 17 Novembre 2009

luogo: Tunisia


tags: africa, deserto, sahara, trojani, tuareg, tunisia

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(5 commenti)
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A bordo di una Jeep Land Rover nelle dune del deserto



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Un particolare dell'anfiteatro romano di El jem



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Una carovana di Tuareg su dei dromedari all'inzio del deserto del Sahara



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I distributori di benzina "ufficiali" sono molto rari perchè molto onerosi (economicamente) a mantenersi. Nascono così i distributori "freelance" che offrono benzina a buon mercato nelle taniche direttamente sulla strada




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Una casa interamente scavata nel tufo, regolarmente abitata da una famiglia di un'etnia dalla carnagione molto chiara presente in africa prima dell'invasione persiana




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Il sole che sorge dall'acqua salata del lago Chott el-jerid (un lago salato grande 5.000 km/quadrati). Sono le 6 del mattino.



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Il lago salato Chott el-jerid è ricoperto di cristalli di sale, che qui riflettono la tenue luce dell'alba



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Un'anziana donna vestita secondo le sue antiche usanze



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Un Tuareg a cavallo che guarda si affaccia all'immensità del deserto del Sahara



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commenti
  melisendo  [24 Novembre 2010 - 21:33]
Ancora una cosa: quando si è in giro per il mondo è molto, molto difficile che si possa "tornare e ritornare a provare diverse inquadrature sullo stesso luogo".
Una foto persa o sbagliata è persa o sbagliata e basta, senza pietà!
Antonio
  melisendo  [24 Novembre 2010 - 21:27]
Ciao Stefano, mi fa molto piacere sentire la tua voce e la tua disponibilità al dialogo, quindi eccomi a chiarire il mio pensiero.

Dopo aver fatto tanti viaggi, fatte tante foto e fatti tanti reportages mi sono permesso un anno fa di farti le osservazioni che ora cerco di chiarire:

per “discontinuità narrativa” intendo la mancanza di un filo conduttore che guidi il lettore, o l’osservatore, lungo un percorso consequenziale, una strada maestra lungo la quale singoli episodi possano svolgersi con una sequenza logica fino a produrre un quadro organico del tema che si è voluto sviluppare.

Nel tuo caso la disposizione e la sequenza delle immagini non permettono di seguire un qualche filo conduttore: passi da una pista al teatro romano di El Djem, poi una carovana tra le dune poi una strada asfaltata e così via, in una sequenza realmente “discontinua “ nei contenuti.

Nel tuo caso si tratta quindi di rimettere ordine nella successione delle immagini per svolgere in modo più chiaro ed organico il tema che immagino fosse una carrellata a volo d’uccello sulla Tunisia, nei suoi molteplici aspetti.

Altro punto sono le “didascalie”, utili, ma non sempre determinanti, nell’accompagnare le immagini di un reportage. I punti che ritengo decisamente importanti in una didascalia sono la precisione della informazione che si vuole dare e l’effettiva necessità di dare un supporto “didascalico” all’immagine.

Ad esempio, nella prima foto dici “Jeep Land Rover”: o è una Jeep o è una Land Rover, sono due auto ben diverse; dici poi “nelle dune del deserto” ma lì non si vedono dune, a sinistra si intravedono dei piccoli cumuli di sabbie imbrigliare mentre a destra non c’è traccia di dune; infine sia la vegetazione sia il traliccio e i cavi elettrici o telefonici non aiutano nell’idea di “deserto”.

Altro punto: capisco che il tuo viaggio abbia per te avuto un particolare significato di avventura “africana”, però ti devo anche dire che le due foto della salita e discesa dei due fuoristrada nelle dune è la tipica “avventura” che offrono gli operatori turistici su quelle povere dune, sempre le stesse, che a mio avviso è meglio evitare di mostrare.

Potrei continuare su altri punti, ma spero che queste brevi note ti siano di stimolo per  approfondire l’affascinante tematica dei reportages.

PS: alcune foto mi piacciono molto :-)
  dottorj  [24 Novembre 2010 - 10:45]
Ciao melusedo. Mi dispiace non aver risposto subito al tuo commento, adesso che hai riscrittomi sono reso conto anche del tuo precedente messaggio.
Sono curioso di sapere a cosa ti riferisci quando parli di "discontinuità narrativa".
Personalmente ammetto di aver mischiato foto puramente paesaggistiche che lasciano un senso di immobilità e pace nello spettatore con altre quasi istantanee: attimi frenetici di vita di un paese così diverso dal nostro.
Purtroppo 15 giorni non sono bastati per immortalare tutto ciò che avrei voluto e forse sei riuscito a colgiere una certa "frettolosità" nei miei scatti.
Cosa che sto cercando di correggere in altre foto che sto scattando qui a Firenze (dove vivo), in modo di avere tutto il tempo possibile per tornare e ritornare a provare diverse inquadrature sullo stesso luogo.
Fammi sapere se quello che ho detto coincide con le tue impressioni.
Grazie :-)
Stefano
  melisendo  [24 Novembre 2010 - 09:23]
Oggi è il 24 novembre 2010, ed è passato un anno dal mio precedente commento!

Da parte dell'Autore nessun cenno di interesse a discutere le mie osservazioni, e questo mi lascia un pò perplesso perchè la mia idea è che l'appartenenza ad una comunità (in questo caso di cultori della fotografia) sia soprattutto quella di sviluppare lo scambio di idee, esperienze, conoscenze e quant'altro, per migliorare se stessi e gli altri.

Se invece un sito come questo è considerato solo un luogo dove mettere in rete le proprie foto, bè allora la cosa perde motivo di essere; ci sono tanti altri siti che non hanno aspirazioni culturali dichiarate dove chiunque può mettere dentro quello che gli pare!
  melisendo  [29 Novembre 2009 - 22:19]
Ho visto più volte il tuo reportage perchè tratta un argomento che mi sta particolarmente a cuore: il Magreb e in generale l'Africa sahariana. La Tunisia offre sicuramente spunti interessanti e meritevoli di essere descritti, come tu hai fatto e mostrato con belle immagini. Ho però anche notato una certa discontinuità e disomogeneità nella struttura narrativa del reportage, sia nella successione delle immagini sia nelle loro didascalie. Se ti interessa potremmo discuterne.



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