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I colori e le luci, le prospettive, le forme e le figure, gli odori, i luoghi sono i suoni di una città, ne sono l’anima. Città che viviamo e che vivono in noi con la fretta consuetudinaria, con i silenzi e con il tempo che scorre. Suoni dall’urbe è tutto questo, è una città elevata nella sua essenza e elegantemente colta dall’arte del fotografare che si fa ipotesi interpretativa di eventi e di luoghi. In mostra sei artisti ciascuno con un proprio sentire, ognuno con una personalissima visione della città: dinamica, romantica, silenziosa e ordinata, notturna e profumata, ricolma di gente e di vita.

Alex Abbasciano, Patrizio Romano Dell’Anna, Simonetta Gasparini, Marino Mannarini, Lorenzo Martelli e Simone Scortecci.

Qui sopra un momento dall'inaugurazione della mostra, tenutasi il 18 marzo a Barletta.

	Suoni dall’urbe
Questo evento è sottotitolato "uno di noi in mostra", perchè Simone Scortecci collabora alla realizzazione e al successo di questo sito. Un augurio da parte di tutta la PhotoCompetition. Congratulazioni! Visita la pagina della mostra cliccando sul logo.

Simone Scortecci
Si fa interprete di una città che ascolta in silenzio. Negli angoli e nelle geometrie la città risuona notturna, apparentemente dormiente, ferma, taciturna. Le sinfonie sono quelle dei palazzi che conversano immobili, dei ricordi che affollano le strade ormai vuote, prive solo in apparenza della giornaliera vitalità.. vita che continua altrove, negli interni, al riparo da occhi indiscreti. Scene perfette, ordinate, assenti, nessuna intrusione solo le architetture che palesano le città rendendole uniche e sempre uguali. Questo è il racconto in parallelo di Simone con cui narra due città: una, Vienna, contemporanea nelle forme e nei colori, una tradizionale, Arezzo, nel suo essere lenta e rilassata. Città diverse e simili.
Una storia pulita, minimalista, che disarma nella sua essenzialità, nelle differenti cromie sapientemente accennate che attribuiscono atmosfere esclusive a scorci e ambienti urbani. Si ascoltano negli angoli le risa di un bambino, il pianto di un amore, il rombo di una macchina, si ascoltano e lasciano immaginare quel che è stato e quel che sarà, domani.
È architetto, Simone, è artista, è poeta.