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Concorsi Le discussioni e i dibatti sui concorsi della PhotoCompetition. |
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webmaster | [3 Febbraio 2011 - 13:01] letto 1828 volte | |
Pronti per il nuovo concorso di PhotoCompetition? Domani si parte.... Il tema stavolta è difficile e tutto il contest sarà una sfida dura, sia per chi invierà le foto che per chi dovrà giudicarle. E' anche per questo che abbiamo optato per una sola galleria. Mi auguro che vogliate metterci tutto il vostro impegno, come sempre avete fatto finora e che approfittiate di questo concorso "particolare" per affrontare tematiche che vi stanno a cuore. Leggete il regolamento con attenzione, sopratutto la premessa: |
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Griccio | [6 Febbraio 2011 - 13:52] letto 1808 volte | |
Si sta già verificando nel nuovo concorso una cosa che temevo: la tendenza a dire che una foto non è a tema perché non mostra in maniera diretta una discriminazione. Scrive Kruger:" Si dovrebbe capire immediatamente di che si tratta e dovrebbero colpire come un pugno". O altrove si legge che il messaggio senza spiegazioni non arriva. Le posizioni sono condivisibili ma quanto scritto nel regolamento, secondo me, fuga ogni dubbio: galleria dedicata alle fotografie che inducano a riflettere sulle discriminazioni basate sull'identità di genere (tra uomo e donna), sull'orientamento sessuale, sulla razza o sulla religione. Poichè di fotogiornalisti professionisti nella pc se ne vedono pochi (e quindi difficilmente siamo in grado di riprendere un afgano che picchia la moglie), io penso che se a partire da una fotografia, possa partire una riflessione "inducano a riflettere", è già qualcosa. Mi sembra limitante votare negativamente una foto perchè induce a riflettere, anche attraverso spiegazioni, ma non rappresenta l'atto della discriminazione. Non credo che l'80% delle foto del concorso siano da considerare poco attinenti al tema perchè inducono solo a riflettere sul tema, invece che rappresentarlo. Che ne pensate? |
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kruger | [6 Febbraio 2011 - 18:35] letto 1786 volte | |
Griccio ha ragione quando richiama il concetto di "indurre a riflettere" che resta comunque perfettamente in linea con la comprensione immediata della discriminazione.Il tema non è facile ,ma altamente stimolante proprio per il fatto che non è semplice trovare l'idea giusta, originale ,centrata ,che a volte potrebbe essere un già visto (sedia a rotelle di fronte a scale...etc...)Viste le difficoltà ,ove in dubbio, voterò in ogni caso la foto ,lasciando a P.C. il previsto compito di decidere sulla ammissibilità al tema...Chi sa che fine faranno le mie immagini.. | ||
Monyca | [6 Febbraio 2011 - 19:05] letto 1784 volte | |
Ma se mi baso su un preconcetto, sul fatto che certe "categorie" possono essere vittime di discriminazione e lo applico su una qualsiasi foto dove non e' visibile una discriminazione chiara, ad esempio due ragazzi che camminano vicini, potrebbero far pensare a due gay, un uomo nero e uno bianco che parlano, (magari della partita di calcio), potrebbero far pensare a una lite per questioni di razza, etc. non sono io che faccio discriminazione? Io se vedo una foto di una donna araba, non penso alla discriminazione, ma a una cultura diversa... mi rimane molto difficile dare voti e commenti su quasi tutte le foto... | ||
murcog | [6 Febbraio 2011 - 20:06] letto 1779 volte | |
Sottoscrivo completamente quello che ha scritto MOnica, sinceramente mi trovo in un certa difficoltà a dare voti a molte delle immagini presentate, che mi sembra nonostante la qualità inquadrino involontariamente luoghi comuni. | ||
Il Lele | [7 Febbraio 2011 - 10:28] letto 1751 volte | |
ho guardato le foto e letto i commenti. Mi trovo in accordo con kruger e monica. Il tema è difficile da trattare fotograficamente senza un adeguato contributo testuale, ma credo che il concetto/messaggio di discriminazione debba essere ben leggibile all'interno dell'immagine. l'immagine dovrebbe veicolare il concetto e il testo approfondire l'argomento completandolo e non viceversa. Non è necessario fotografare un atto discriminatorio in corso per esemplificare la discriminazione, ma credo anche che non sia sufficiente una coppia di uomini o di donne per rappresentare la condizione dell'omosessualità, nè una persona di colore per rappresentare la discriminazione razziale. |
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SAndro | [7 Febbraio 2011 - 10:33] letto 1748 volte | |
Intervengo dicendo che sono perfettamente d'accordo con quello che scrive Griccio. Il tema è difficile ma anche aperto e a differenza di altre volte permette di interpretare in maniera molto personale. Quello che dico è di andarci piano coi giudizi, di leggere con attenzione il commento dell'autore e sforzarsi di capire prima di partire in quarta con sentenze. A parte qualche sporadico caso, non vedo palesi fuori tema, mi sembra (e mi stupisco anche) che la partecipazione fotografica sia davvero superiore e intelligente, affatto superficiale. Poi come giuria interverremo nei casi più discussi, ma per il momento cercate di "vivere" questo concorso per quello che è, ovvero una riflessione e non una competizione. I soliti atteggiamenti belligeranti delle precedenti edizioni, si può sperimentare per una volta di lasciarli da parte e vedere cosa succede. |
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SAndro | [7 Febbraio 2011 - 10:36] letto 1745 volte | |
Accidenti Lele, mi hai anticipato di qualche minuto e non avevo letto quello che avevi appena scritto... Allora aggiungo un'ultima nota come risposta a quello che scrivi: "SI, è assolutamente così!" Il messaggio può essere, a mio avviso, più o meno chiaro e più o meno diretto, non è obbligatorio che sia subito leggibile, questo per me è un vincolo non necessario, può arrivare dopo un po' e innescare uno sforzo in più. Però è anche giusto quando si scrive che una coppia di uomini non significa una coppia di omosessuali, sicuramente ci vuole qualcosa in più. Quel "qualcosa in più" è proprio dove dobbiamo lavorare. |
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Griccio | [7 Febbraio 2011 - 14:32] letto 1722 volte | |
Vorrei esprimere il mio forte dissenso al fatto che una fotografia debba essere immediatamente percepita anche senza spiegazioni. Questo è il caso della fotografia di cronaca o di reportage, ma per me fotografia è anche fineart e tante altre cose. Fatta questa precisione, penso che una fotografia possa avere la stessa valenza artistica di un quadro, inteso come dipinto. Dire che una fotografia debba essere immediatamente comprensibile, anche senza commento, è come dire che dall'espressionismo in poi l'arte non è comprensibile (ovvero tutta l'arte contemporanea è da cestinare). L'ho detta grossa ma il sillogismo regge. In questo concorso, più che in altri il commento dell'autore è secondo me fondamentale; poichè esistono tantissimi tipi di discriminazioni, dove l'autore fa riflettere su una di esse e lo motiva bene nel commento, non trovo come si possa poi dire che la foto non è a tema, o "non faccia capire il concetto di discriminazione" senza che si legga il commento; quindi il commento che ci sta a fare? |
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uinsor | [8 Febbraio 2011 - 01:06] letto 1699 volte | |
sottoscrivo Griccio, e aggiungo che anche le due foto proposte come introduzione all'argomento non rappresentino una discriminazione "in atto", ma semplicemente una categoria "a rischio". non credo poi, come, dice M0nica, che vedendo discriminazione in soggetti sensibili, anche se questi non ne sono direttamente vittima , si discrimini comunque la categoria, anzi, secondo me è esattamente il contrario, è una maniera di partecipare alle "difficoltà" cui una certa categoria può essere soggetta, quindi, una questione di sensibilità; manifestazioni come i gay pride non avrebbero molto senso altrimenti. | ||
Monyca | [8 Febbraio 2011 - 13:39] letto 1676 volte | |
Unisor non e' questione di sensibilita' ma di punti di vista. Se si vede discriminazione in ogni dove, non ci si liberera' mai dalla stessa. Faccio un esempio pratico: se si vede una coppia (uomo e donna) che guardano il mare abbracciati, si pensa, che bella coppia romantica..se si vede una foto di una coppia (uomo e uomo) che guarda il mare si pensa, quelli sono gay! A me sinceramente non basta una foto di una persona di un altro paese per pensare alla discriminazione. Altro esempio, una donna araba che magari vive senza alcun tipp di problemi nel nostro paese, viene usata per il contest. una donna italiana, che magari ha disagi perche' meridionale che vive al nord, o perche' non trova lavoro essendo donna, non e' presa in considerazione, perche' e' apparentemente "normale"... chi la fa la discriminazione? | ||
kruger | [8 Febbraio 2011 - 14:14] letto 1667 volte | |
Mi accorgo con piacere che questo tema "non facile" sta ottenendo un buon risultato come qualità di foto , consapevolezza e coinvolgimento. Aggiungo che mi trovo d'accordo anche con SAndro quando invita a vivere il concorso come momento di riflessione. Giusta argomentazione questa, che non è affatto contrapposta a quanto espresso da MOnica e Il Lele ,le cui valutazioni sono in sintonia con quanto da me già scritto a commento della bella foto di Melisendo. D'altronde ,nell'interesse dei commensali, se la ricetta lo richiede, bisogna pur aggiungere del pepe; magari senza esagerare. | ||
Il Lele | [8 Febbraio 2011 - 15:16] letto 1664 volte | |
Griccio, il tuo commento mi trova pienamente d'accordo, credo sia necessario però fare una precisazione. L'artista mentre realizza un'opera sa esattamente cosa vuole rappresentare e come. I commenti o le spiegazioni sono una guida alla lettura dell'opera, quindi completano l'opera spiegandola, difficilmente il significato della stessa viene attribuito a posteriori attraverso il commento dell'autore stesso. Questo lo si fa talvolta, quando il commento è attribuito da terzi. Dico questo perchè vedo in questo concorso (al quale non sto partecipando quindi parlo da osservatore esterno) alcune 'piegature', 'forzature' usate dagli autori nell' attribuire ad alcune foto un significato a scatti che sono nati con altri presupposti e intenzioni. Sia ben chiaro, non vuol dire che tali immagini debbano essere considerate fuori tema, solo che in questo concorso, nel quale come dici anche tu è molto difficile scattare un atto discriminatorio mentre lo stesso avviene, l'intenzione dell'autore nel veicolare attraverso un'immagine un concetto ben definito dovrebbe ritrovarsi poi nello scatto. Io individuo in questa intenzione quel qualcosa in più di cui parlava Sandro. Questo plus, quando si usano foto di 'reportage' nate con diversi presupposti e che attribuiscono alla rappresentazione di una scena un significato a posteriori è più difficile da percepire (ma non impossibile), e nella lettura dell'immagine la sua mancanza (o presenza) si sente e non può nn influire nel giudizio finale per quanto bella possa essere una fotografia. |
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Rosa | [10 Marzo 2011 - 15:02] letto 1556 volte | |
Sembra fatto per noi! Un concorso fotografico sulla diversità urbana. http://www.pariopportunita.gov.it/... L'unica perplessità riguarda uno dei punti del regolamento: le immagini devono essere inedite. La photocompetition vale come pubblicazione? |
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SAndro | [10 Marzo 2011 - 15:26] letto 1549 volte | |
Brava Rosa, davvero molto interessante. Secondo me la PhotoCompetition non crea problemi per il vincolo delle foto inedite. Altrimenti, si fanno di nuove :-) Partecipiamo? |
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SAndro | [10 Marzo 2011 - 15:31] letto 1545 volte | |
Una sola speranza. Speriamo che almeno per questo concorso, promosso dalla presidenza del consiglio dei ministri, non vengano privilegiati i furbetti, amici e parenti. Perché ormai in quasi tutti i concorsi è così, basti vedere quello che è successo nel concorso a cui ha partecipato Mauro Margutti o per tutti gli altri nei quali io stesso ho assistito a scene veramente tristi di piccole caste di privilegiati che si spostano sopra le regole. Speriamo.... |
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Rosa | [10 Marzo 2011 - 15:32] letto 1544 volte | |
Beh io ci proverei...il tema poi è stato lungamente dibattuto e approfondito qui...un ottima occasione per mettere a frutto i consigli ricevuti dagli altri utenti della photocompetition! |
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