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SAndro | [13 Giugno 2015 - 09:22] letto 729 volte | |
Come tutti avrete avuto modo di constatare, anche il sito di PhotoCompetition si è adeguato alla normativa italiana sui Cookie entrata in vigore pochi giorni fa su richiesta del garante della privacy. Si tratta di una dichiarazione all'utente sull'uso che viene fatto dei cookie e che viene invitato ad accettare per usufruire dei servizi gratuiti offerti dal sito oppure a disabilitare sul proprio browser la registrazione degli strssi, con la conseguenza di non poter più accedere al sito come utente autenticato e quindi rimanere un mero osservatore passivo. Anche i meni esperti di questioni di internet si renderanno conto dell'imbarazzante tempismo di una normativa che riesce a essere insieme surreale e ipocrita. In tempi in cui gli smartphone registrano la posizione geografica dei nostri spostamenti, i sociale network immagazzinano informazioni sensibili su tutti i gusti personali, le attività, le amicizie e le simpatie e antipatie politiche, dove i gps delle compagnie assicuratrici registrano i movimenti delle auto, le telecamere ambientali, le registrazioni telefoniche, le app sulle ricerche e interessi personali disegnano un profilo completo di tutta la nostra vita in rete e non. Non si parla solo di pubblicità mirata o fastidiosi retargeting, mi riferisco a profilazioni complete che possono avere conseguenze del tutto inaspettate. Ho lavorato molti anni in una grande compagnia dell'IT, sono stato spesso a contatto con operatori e referenti di Google e vi assicuro che la profilazione dell'utente è una cosa seria e molto allettante per le compagnie dell'informatica. L'azienda produce servizi "gratis" perchè non vende niente e l'utente non compra niente. E fin qui tutti lo sanno. Ma allora perchè le quotazioni di queste compagnie raggiungono miliardi di dollari? E perchè non hanno subito i contraccolpi della crisi incrementando anzi vorticosamente il proprio giro di affari? Ribaltiamo l'approccio dei classici modelli di business. E se vi dicessi che è l'utente che viene "comprato"? Le compagnie IT non vendono prodotti ma vendono utenti. È questo il business, e funziona. Google e Facebook si basano su questo modello e se da un lato garantiscono servizi efficiente e gratuiti, l'altro lato rimane oscuro, lo scambio utente/prodotto. Non voglio divagare troppo, torniamo al nostro simpatico garante. Mentre questo è ciò che succede nel mondo, il garante italiano della privacy si concentra sui cookie, che altro non sono che file di piccolissime dimensioni che risiedono sul computer locale di ognuno di noi (non sui server) per ricordare che il vostro computer ha visitato un particolare sito. Non mantengono informazioni complesse e possono essere rimossi quando volete. È come quando qualcuno vi chiede come vi chiamate, se per esempio volete comprare un biglietto aereo è necessario identificarsi, altrimenti non salite e andate a piedi. Messo così può apparire stupido e infatti lo è. I cookie son utilizzati fin dalla nascita del protocollo http, per intendersi quello che viene utilizzato per consegnare le pagine internet e ovviamente non sono il cuore del problema. Sopratutto è ridicolo far firmare all'utente finale una dichiarazione di accettazione quando sono la base per servizi basilari e gratuiti, senza fare alcuna minima distinzione sulle enormi violazioni della privacy di tutto ciò che gira attorno ai siti che ne fanno uso. Invito a leggere un articolo ragionato su Il Post http://www.ilpost.it/carloblengino/2015/06/09/freedom-act-vs-cookie-law/ |
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Monyca | [15 Giugno 2015 - 08:56] letto 720 volte | |
Per anni ho tenuto blog, quando esisteva ancora la piattaforma di Splinder. Ora ne seguo ancora alcuni, molto belli, ben fatti, seguiti, alcuni sono stati quasi vicini al chiudere i battenti per via di questa normativa, non tutti sono esperti di html css e codici vari. Come dici tu, in un epoca dove siamo spiati e seguiti passo passo da ogni dispositivo, dove la privacy, non e' assolutamente garantita, nemmeno quando si firma (virtualmente), questa normativa si aggiunge alle tante assurdita' tutte italiane. E le multe per chi non si adegua sono anche elevate |
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SAndro | [16 Giugno 2015 - 13:11] letto 711 volte | |
Se pensi che io ho lavorato anche nell'azienda che gestiva Splinder ... ahahah | ||
Monyca | [17 Giugno 2015 - 14:43] letto 706 volte | |
aaahhh....adoravo splinder! |
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