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commento del fotografo |
Depresso, appesantito da una pancia ingombrante, il conto in rosso, i creditori sempre alle porte, tre matrimoni alle spalle, Nick Belane è un detective, "il più dritto detective di Los Angeles". Bukowski gioca con un vecchio stereotipo e vi aggiunge la sua filosofia di lucido beone, il suo esistenzialismo da taverna e un pizzico di cupa, autentica disperazione. I bar, le episodiche considerazioni sul destino, il cinismo, l'ormai sbiadito demone del sesso, il fallimento professionale ed esistenziale, insieme alle mere invenzioni narrative, diventano il PULP ( "pasticcio") del titolo. Lontano dalle atmosfere tenebrose delle ordinarie follie, un piccolo capolavoro di ironia, il testamento spirituale di un grande scrittore che non ha mai esitato a immergersi nel degrado della società contemporannea. Un libro esilerante che ho letto nel lontano 1999. Sono soltanto 180 pagine ma da leggersi senza prendere fiato. |
autore | informazioni sulla fotografia | |
Niccolò Galluzzi alias Nick guarda tutte le mie foto! |
edizione: 8. Musica & Parole galleria: Parole macchina: NIKON coolpix 4200 sorgente: digitale tempo di posa: 1/9 sec diaframma: f/2.8 focale: 8 mm ISO: 79 flash: no luogo dello scatto: Firenze data: 7 Gennaio 2004 - 8:19 data di upload: 9 Gennaio 2005 - 18:12 tags: nudo | |
note tecniche: La foto purtroppo è un autoscatto. Dico purtroppo perchè quella enorme buzza è proprio la mia!! |
statistiche | grafico dei voti | ||||||||||||||||||||||
edizione | totale |
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posizione | 1° su 12 | 73° | |||||||||||||||||||||
punteggio | 7.53 | 7.53 | |||||||||||||||||||||
numero voti | 7 | 7 | |||||||||||||||||||||
commenti | 0 | ||||||||||||||||||||||
visite | 73 | 3030 |
commenti | |||
Jack | [9 Febbraio 2005 - 23:20] | ||
Il soggetto, parlando di Bukowski è azzeccatissimo, ma però è la grafica che in questo caso ti frega, perchè sinceramente ni mi sembra davvero un gran chè. Anche nell'osservarla con la mente annebbiata dai pensieri e dallo stile di Bukowski ne posso capire le intenzioni, ma peccato peccato, perchè altrimenti ne sarebbe venuto fuori un gran bel lavoro. | |||
Luke | [9 Febbraio 2005 - 23:02] | ||
Arrivo alla fine e tutti hanno già trovato ogni minimo difetto dello scatto. Non mi resta che farti i complimenti per la scelta del libro (che ho letto e mi è piaciuto dalla prima all'ultima pagina) e per la copertina azzeccatissima! Hai ripreso in parte la grafica delle copertine dei libri di Bukowski (almeno di quelli che ho visto io) con l'accostamento di colori forti e immagini molto grafiche. Il ritocco è perfetto apparte il già criticato taglio sotto la scritta Pulp che poteva essere raccordato un po' meglio... |
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Manga | [9 Febbraio 2005 - 08:13] | ||
ecco che l'aggettivo trucido è semplicemente perfetto!!!! ed in perfetto stile charles bukowski....questa è una delle copertine che preferisco, centrato in pieno...significato, messaggio, soggetto, verbo e complemento!!! il taglio forse...è pulp pure quello e ci sta bene... ho letto "compagni di sbronze" e "quello che importa è grattarmi sotto le ascelle"...e questo sarà il prossimo!!!chapeau!! ( cavolo ma è proprio la tua pancia?? ) |
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Tommy | [7 Febbraio 2005 - 23:39] | ||
Secondo me è la più bella copertina della galleria. C'è perfetta integrazione fra composizione grafica e fotografia, sia nella scelta dei colori, sia nella scelta dei caratteri. La scritta PULP che sostituisce la testa è un colpo di genio: il taglio del corpo netto risalta questa sensazione, mentre sono in disaccordo col suggerimento di Lapo della sfumatura. Non l'ho letto, ma ho letto "Post Office" e noto che i temi si equivalgono. Credo che la foto colga lo spirito di Bukowski: ironia triste. |
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SAndro | [7 Febbraio 2005 - 20:14] | ||
Se solo tu curassi un po' di più l'aspetto foto-ritocco nelle tue immagini! ACCIDENTI! Accidenti questa immagine mi piace un sacco, è perfetta per Bukowski, sia nella scelta del soggetto (a proposito, che coraggio, complimenti!) sia nelle scelte grafiche, colori, fonti e disposizioni. Il senso di brutto e straniato, trasmesso anche dalla disposizione delle scritte, dall'apparente casualità nella scelta dello stile del carattere (un classico ricercato per l'autore e un goffo retrò per il titolo) è perfetto per un libro che parla di alienazione, inquietudine disperata ma impastata di un grottesco senso di ironia e tenera compassione. Ripeto, peccato per alcuni grossolani difetti, il ritaglio sulla tetta destra è orrendo (!!!), l'effetto emboss sulla bottiglia per coprire i difetti è quasi goffo, mentre la sfumatura in tinta marrone in basso è forse un involontario add-on alle tonalità altrimenti univoche dell'immagine. L'effetto bottone del bordo è inappropriato, perché più che una copertina la fa sembrare un "pulsante". Insomma, per darti questo voto ti devo proprio volere bene, o forse perché in fondo il senso del libro c'è, ma ti confesso che ho dovuto chiudere un paio di occhi per non vedere certi grossi difetti. |
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sisco! | [6 Febbraio 2005 - 20:06] | ||
Non capisco ma le tue immagini hanno sempre qualche cosa di trucido misto al surreale!! Concordo pienamente con il commento di Lapo, lo scatto sintetizza benissimo la storia narrata; particolare il trattamento "invertito" nella zona bassa della copertina, utile per amalgamare la foto ai colori dello sfondo. Anche la grafica non mi dispiace, è semplice ma efficace: almeno rivela la tua volontà di renderla più uniforme al libro (alla storia ed alla tua foto) che non ai canonici stili "Mondadori & C". Bravissimo, ottimo lavoro! |
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Lapo | [16 Gennaio 2005 - 19:13] | ||
Il voto è un po pompato e non per un discorso affettivo ma perchè ritengo che insieme a quella di Tommaso su Ellis sia la copertina più azzeccata. Mi spiego: il lavoro di ricerca per l'immagine che condensa la storia scritta è indiscutibile uno sforzo che non tutti vogliono o sanno affrontare; il trucido che traspare dall'immagine che hai prodotto, anche se nella sua bruttezza, parla ti chiama ti dice guardami...funziona. Un appunto: sulla tua tetta potevi usare un po più di tatto invece che tranciare l'immagine in quel modo, tipo un pennello sfumato o una gomma sfumata, qualsiasi cosa ma non in quella maniera. |
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