Raimondo di Sangro,principe di Sansevero ( 1710-1771) fu alchemico, scrittore, costruttore di armisofisticate, esperto in metalli e fusioni, ricercatore e sperimentatore incampo medico, Gran Maestro della massoneria napoletana, membro della Accademia dellaCrusca,mecenate di opere d’arte sublimi come il Cristo Velato del Sanmartino.Tra le sue invenzioni : Il marmo sintetico,colori per pittura indelebili,stampa a colori “con una sola torchiatura”, lume eterno senza residui dicombustione, archibugio in lega leggera, una mantella impermeabile , gemmeartificiali e tante altre ricerche andate perdute. Commissionò le famose macchine anatomiche.
Luigi Capuana :“lalettera apologetica produsse un immenso scandalo sui lettori napoletanidel secolo scorso. Il principe Raimondo non era in odor di santità né presso laCorte, né presso il popolo. La Corte s’era dispiaciuta di saperlo aggregatoalla massoneria; ma il principe che voleva passare per suddito fedelissimo diS.M. aveva avuto il coraggio e lo spirito di esporre in una lettera al Re leragioni per le quali s’era indotto a iscriversi in quella società. Entrare inuna setta intorno alla quale sispacciavano allora strane e paurose leggende di empie, sanguinarie pratiche, eavere l’idea di giustificarsene presso il re era, per lo meno, una bizzarriache soltanto un Sangro poteva impunemente permettersi. Peccato che la letterarimasta inedita, sia forse andataperduta! Ci rimane però la supplica indirizzata al Papa Benedetto XIV dopo chela Sagra Congregazione mise all’indice la LetteraApologetica”.
Benedetto Croce :“E il principe di Sansevero, o il “Principe” per antonomasia, che cosa è altroin Napoli, per il popolino delle strade che attorniano la cappella dei Sangro,ricolma di barocche e stupefacenti opere d’arte, se non l’incarnazionenapoletana del dottor Faust o del mago salernitano Pietro Barliario, che hafatto il patto col diavolo, ed è divenuto un quasi diavolo esso stesso, perpadroneggiare i più riposti segreti della natura o compiere cose che rafforzanole leggi della natura? Tesseva senza ordigni stoffe non mai viste; con le mani riduceva inpolvere marmi e metalli; entrava in mare con la sua carrozza e i suoi cavalli,e vi scorreva sulla superficie come sulla terra, senza bagnare le ruote.Raimondo di Sangro, principe di Sansevero, enciclopedico, misterioso, sempreintento a esperienze di chimica, sempre annunziatore di suoi ritrovatimirabili.”
Salvatore Di Giacomo:”Così a mezzo il settecento, l’antica fabbrica parve restituita improvvisamenteall’antico suo mistero. Fiamme vaganti,luci infernali, -diceva il popolo-passavano dietro gli enormi finestroni che danno, dal pianoterreno, nel VicoSansevero, ed ora le fiamme erano colorite di rosso, or di azzurro, ora di quelverde brillante che tinge bizzarramente il viso intento dell’artefice e guizzain tante lingue sottili.”
Matilde Serao:”SulCristo morto, su quel corpo bello ma straziato, una religiosa e delicata pietàha gettato un lenzuolo dalle pieghe morbide e trasparenti, che vela senzanascondere, che non cela la piaga ma la molce, che non copre lo spasimo ma loaddolcisce. Niente manca dunque, in questa profonda creazione artistica: e vi èil sentimento che fa palpitare la pietra, turbando il nostro cuore, e v’èl’audacia del creatore che rompe ogni regola, e v’è il magistero di una formaeletta, pura,squisita”. |