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1 Febbraio 2006 - 15 Marzo 2006
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Libertà celata


5° - Libertà celata

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commento del fotografo
Un uomo solo che guarda il muro è un uomo solo. Ma due uomini che guardano il muro è il principio di un'evasione. "Jack Folla" Diego Cugia
autoreinformazioni sulla fotografia
Filippo Canzani

 alias C!rsk!zzo 
guarda tutte le mie foto!
edizione: 18. Natural Beauty
galleria: Geometrie
macchina: Nikon Coolpix 3200
sorgente: digitale
tempo di posa: 1/6 sec
diaframma: f/3.3
focale: 56 mm
ISO: 100
flash: no
bilanciamento del bianco: automatico
luogo dello scatto: Abetone (PT)
data: Agosto 2005 - -1
data di upload: 8 Febbraio 2006 - 13:19

tags: natura, paesaggi
statistichegrafico dei voti
edizionetotale
10
9
8 3
7 5
6 2
5 4
4
3
2
1
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posizione su 25 365°
punteggio 6.783 6.783
numero voti1414
commenti3
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commenti
    sisco!  [17 Marzo 2006 - 13:38]
commentoNon so ma dato che il tema era geometrie una prova (che magari hai fatto e non ti soddisfaceva) poteva essere quella di rendere tutti gli alberi perfettamente verticali, accentuando così l'idea di muro. Questa scelta oltretutto ti permetteva di eliminare i due alberi a lato (deformando l'immagine loro uscivano dalla vista) che come dice giustamente Tommaso non sono perfettamente definiti.
Poi forse avrei desaturato il verde del "trampolino" del terreno, rendendo quindi l'elemento più astratto e meno fisico.
    C!rsk!zzo  [16 Marzo 2006 - 01:05]
l'autore rispondese tu abbia interpretato bene o male nn lo so! :P di sicuro coincide con quel che ho provato io nell'osservare questo scorcio ad occhio nudo prima, attraverso il mirino poi...
avevo bisogno di libertà quel giorno, mi sentivo carcerato in un rapporto che non aveva ormai più senso di esistere...camminavo per quel sentiero, al fresco del bosco, tutto mi parlava di calma e serenità, ma l'anima si rifiutava di ascoltare...poi mi volto, richiamato da quel bagliore, nella foto reso come "il bruciato", che casualmente si slancia verso gli occhi...rimango allibito dall'osservare che quello scenario rappresentava esattamente quel che sentivo e desideravo...gli alberi erano appunto le sbarre della mia prigione, piatti nel loro ripetersi, come un muro invalicabile al momento, ma che cmq lasciava intravedere, seppur in lontananza, una sfolgorante libertà...quella parete nn era quindi in realtà piattà, bensì un cuneo, una profondità, una strada da percorrere....
il tutto ripreso con la piccola compatta, che più di tanto nn permette, oltre al fatto che a quell'epoca ero ignaro di molti artifici della fotografia! :P
la prossima volta sentiti pur libero di esprimere anche i tuoi "avrei fatto, avrei provato"....mi farebbe piacere! :)
    sisco!  [15 Marzo 2006 - 21:40]
Bravo, questo scatto riesce a convincermi ma al tempo stesso mi viene da dire: cavolo, che potenzialità, io avrei provato questo, avrei fatto quell'altro, avrei.... ODIO quando si dice così, quindi me ne sto zitto e giudico le tue scelte!
Una delle foto che mi ha più colpito, perchè oltre a rappresentare una geometria cerca di entrare ancor più dentro, cerca una narrazione che a molti scatti mancano.
Sarò più preciso. Come il muro che descrivi la fitta rete di alberi tende a creare un piano verticale, che cela e blocca l'occhio, lo sguardo, l'essenza stessa dello spettatore (uno spettatore è indiscutibilmente il suo occhio!). A ben vedere questo piano è frastagliato, è rotto, sì il mio occhio (e quindi io) riesco a passare, incuneandomi nell'imbuto prospettico da te creato vado avanti, sfrutto il trampolino del terreno e spicco il volo...
Ho interpretato bene oppure è il mio classico film?
    Tommy  [15 Marzo 2006 - 20:33]
Il soggetto è il più bello della galleria, la foto un po' meno. Questo riassume il mio voto, incerto fra il 7 e il 9! Sarà che questi fasci di rette verticali divergenti verso l'alto bloccano subdolamente la fuga verso la libertà, sarà che il punto di vista da solo comunica buona parte dell'aspirazione della foto a spiccare il volo a rotta di collo verso l'ignoto, sarà che in questo periodo ho studiato fino alla noia di boschi finlandesi e ne rivedo qui una bellissima rappresentazione. Mi dispiace soltanto che tecnicamente manchi qualcosa che la rende perfetta: forse c'è un mosso appena percepibile che disturba il dettaglio in primo piano, oppure sono i colori tendenti al magenta (almeno sul mio monitor). Concordo invece nella scelta di mantenere queste tonalità poco sature e mi piace soprattutto la luce attraverso lo sparuto fogliame.
    C!rsk!zzo  [10 Marzo 2006 - 15:49]
l'autore rispondeil Balla ha scritto:
La zona bruciata non è un errore, ma giusta, perchè esprime la libertà...


;)
    il Balla  [9 Marzo 2006 - 11:40]
Non so proprio come giudicarla, perhè il tuo intento l'ho capito, ma la foto non me lo comunica subito. La zona bruciata non è un errore, ma giusta, perchè esprime la libertà...
    CniK  [6 Marzo 2006 - 23:45]
Mi sarebbe davvero piaciuta, ne non fosse per l'eccessiva bruciatura.
    Simona8  [5 Marzo 2006 - 12:09]
bella, la profondità di campo e lo scatto dal basso mi trasmettono la senazione di perdita tra i mille tronchi e la luca in fondo una via di fuga....
    FabioO  [4 Marzo 2006 - 17:20]
    Jerry  [3 Marzo 2006 - 21:41]
    Nick  [3 Marzo 2006 - 19:24]
Un pazzo assassino mi stà rincorrendo nel bosco e io fuggo a rotta di collo giù per la discesa!
Bah, questa la sensazione.
Non credo che senza il sasso muschioso in basso si sarebbe perso il senso di vuoto, anzi.
    Grunter  [2 Marzo 2006 - 15:47]
Forse ho poca immaginazione ma non riesco a vedere in questa foto tutto quello che dite. Certo con il titolo e il sottotitolo l'idea in questione emerge, ma la foto da sola non me lo comunica.
    Lapo  [2 Marzo 2006 - 13:00]
Un effetto di velocità di caduta a questo mi fa pensare la tua foto. Bravo davvero, se non ci fosse stato il brandello di terra avrebbe veramente dato la sensazione di volare tra gli alberi.
   isacco [1 Marzo 2006 - 15:31]
    brix  [24 Febbraio 2006 - 12:17]
Visivamente non mi trasmette le medesime sensazione di Sandro e Claudio, una minore profondità di campo forse avrebbe giovato e oltretutto in bianco e nero avrebbe avuto un effetto più drammatico anche in considerazione del titolo.
    SAndro  [23 Febbraio 2006 - 17:52]
Un'immagine dal fortissimo impatto emotivo. La visuale dall'alto verso il basso è l'elemento più strano e coinvolgente. Quasi il principio di una fuga bloccata dalle sbarre di una prigione naturale di alberi. La geometria che hai intrappolato è meravigliosa e la freddezza glaciale della tua rappresentazione è quasi l'edificio di una galera di sbarre che bloccano un'evasione ma che lasciano uno spiraglio di speranza.
Sono indeciso tra il 7 e l'8. Inizialmente propendevo per l'8 ma altre foto apparse i giorni successivi nella galleria mi hanno fatto crescere qualche dubbio, sopratutto sugli aspetti prettamente fotografici. Stavolta sarò severo, ma ti riservo un bonus per la prossima, non me ne volere :-)
.......................................
Ho cambiato idea, caspita come sono coerente! Alla fine ho deciso di premiare il tuo approccio assolutamente originale, merito anche della citazione che hai riportato, casualmente da uno dei miei libri preferiti. Rileggendolo trovo un valore più profondo nel tuo scatto. La concretizzazione dell'illusione della fuga, non dal braccio della morte di Alcatraz, ma da una prigione dell'anima.
    ClaudioM  [14 Febbraio 2006 - 19:02]
meglio, decisamente molto meglio dell'altra... magari l'idea non sarà originale però mi piace, sembra davvero di essere davanti a quella "palizzata"



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