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Peter BialobrzeskiTigridiluceContrasto | 2006 | 112 pagine | 29.5 x 24 cm, rilegato | 39€ ISBN: 88-89032-28-6 50 fotografie a colori Se Blade Runner può sembrare uno sguardo un po’ cupo sul futuro, le megalopoli asiatiche raccontate da Peter Bialobrzeski nel libro Tigridiluce (Neontigers) pubblicato da Contrasto, sono il futuro. Hong Kong la sera, vista dall’alto, sembra la Via Lattea e Shanghai, metropoli da diciassette milioni di abitanti conta ben cinquemila grattacieli sorti negli ultimissimi anni, nei pressi della foce del Chang Jang. Queste città rappresentano la nuova forma di insediamento umano sviluppatasi durante il boom economico. High-density megalopolis megalopoli ad alta densità, megaprogetti costruiti non in quanto fattibili su un piano economico, ma perché capaci di suscitare sgomento, stupore. Ammassi urbani che crescono a velocità da spezzare il fiato, nuovi grattacieli, palazzi e file di case che cambiano il volto di un quartiere, o lo skyline di una città, anche solo per alcuni mesi; prima che nuove costruzioni, ancora più alte, ancora più imponenti modifichino di nuovo lo scenario. Queste città rappresentano giorno dopo giorno una sfida alla convivenza sociale ma anche alle più semplici ed elementari leggi che regolano l’architettura e l’urbanistica. In solo due generazioni il loro volto è completamente mutato. E se per molti occidentali questi posti sembrano l’ultima frontiera dell’incubo urbano,per altri sono, senza alcun dubbio, lo specchio del nostro prossimo futuro. Peter Bialobrzeski, tra i più rinomati fotografi europei, ha trascorso due interi anni fotografando le megalopoli orientali. E, nonostante l’apparente artificiosità delle immagini di Tigridiluce, questo ipermoderno mondo onirico Bialobrzeski lo fotografa con l’apparecchiatura più demodé che si possa immaginare, l’analogico banco ottico. “Se lo facessi col computer”, spiega, “sarebbe una vera noia”. Il fotografo si trascina per le megalopoli un treppiede perché ciò che più gli interessa è la foto, non la tecnica. “Bisogna semplicemente sapere che mezzi si possono usare per esprimere qualcosa di preciso”, osserva. “Per questo lavoro l’unico possibile era la macchina di grande formato” www.contrasto.it |
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commenti | |||
sisco! | [17 Settembre 2006 - 23:23] | ||
Libro che descrivo con 2 parole: complesso ed eccezionale. Se amate gli scatti urbani, le immagini visionarie, le città al confine tra l'oggi e il domani (cariche d'angoscia e completamente estranianti), questo è un libro da prendere seriamente in considerazione. Vista la loro natura ed apparenza, mi sembra incredibile pensare che le foto di Bialobrzeski sono tutte realizzate con il banco ottico, senza nessuna digitalizzazione, con tempi di esposizione che vanno da 4 ad 8 minuti. Il testo è un ottimo vassoio (in particolare per chi ama conoscere la realtà asiatica degli ultimi anni) sul quale servire immagini stampate con un'ottima qualità (tutte orizzontali nel formato 22,4x27,4). Sono felice della scelta fatta, ed i 39 ' non sono molti per il valore delle pagine; l'unica nota negativa è stata l'attesa di 2 settimane per il suo arrivo in libreria. |
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