Mostra di "
FotoGrafia - Festival Internazionale di Roma 2008"
"
Vedere la normalità. La fotografia racconta il quotidiano"
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Per alleviare la sua sete di petrolio e la sua fame di rame, d’uranio e di legname, Pechino ha lanciato le sue imprese e i suoi avventurieri alla conquista dell’Africa. Per i 500.000 cinesi che vi si sono riversati il continente nero è la promessa di un Far West del XXI secolo. Alcuni hanno già fatto fortuna, altri vendono ancora paccottiglia ai bordi delle strade infuocate dei paesi più poveri del mondo. Per gli africani è forse l’evento più importante dei loro 40 anni d’indipendenza. I cinesi non assomigliano agli ex-coloni. Seducono i popoli perché costruiscono strade, dighe e ospedali, e i dittatori perché non parlano di democrazia o trasparenza. Per mesi, nel 2007, Paolo Woods ha seguito i cinesi in Africa insieme al giornalista Serge Michel. Li hanno accompagnati lungo le ferrovie dell’Angola, nelle foreste del Congo e nei karaoke in Nigeria. Dalle campagne impoverite nel cuore della Cina alle poltrone in cuoio dei ministri africani, le foto di Paolo Woods raccontano l’avventura dei cinesi partiti per costruire, produrre e investire in una terra che l’occidente giudica ormai buona solo a ricevere aiuti umanitari. Sono immagini rare a causa degli ordini di Pechino, che non vuole clamore intorno alla sua conquista. Queste foto danno un volto ad un fenomeno che potrebbe ben essere l’ultima tappa della globalizzazione.
Una produzione Zoneattive.
Mostra a cura di Marco Delogu.
Paolo Woods nasce ad Amsterdam nel 1970 con origini canadesi ed olandesi, Paolo Woods è cresciuto in Italia, e attualmente vive a Parigi, quando non si trova in giro per il mondo portando avanti la sua attività di reportage, alla quale si è affacciato nel 1998. Ha iniziato a lavorare con la fotografia nell’ambito pubblicitario e della moda, rivelandosi, poi, uno dei reporter più interessanti degli ultimi anni. Dopo aver fotografato in Italia, Haiti, Vietnam, Marocco, Egitto, Kosovo e Albania, nel 2001 e nel 2002 si è dedicato completamente all’Iran, il Pakistan e l’Afghanistan. Nel 2003, con i giornalisti Serge Michel e Serge Enderlin, ha pubblicato il libro “Un monde de Brute” per Le Seuil (Paris). Trattando la tematica del petrolio, questa storia lo ha portato a lavorare in Albania, Russia, Kazakhstan e Iraq. Nel 2004, sempre per Le Seuil, lavorando con Serge Michel, ha pubblicato il libro “American Chaos”, un reportage sull’Afghanistan e l’Iraq. Attualmente si è concentrato sull’ascesa della Cina in Africa. Le sue fotografie sono apparse sul Time, Newsweek, Stern, Le Monde, Geo, e molte altre famose pubblicazioni internazionali. Ha esposto le sue fotogafie in Italia, Francia, Spagna, Austria e Stati Uniti e le sue fotografie ora sono nella Libreria Nazionale Francese. Per i suo lavori ha ricevuti vari premi tra i quali “Alstom prize for journalism”, il “Media Nord-Sud” e il World Press Photo per il lavoro in Iraq.
Ufficio stampa e relazioni media: Cristiana Pepe
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Testo tratto dal comunicato stampa ufficiale.
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