Mostra di "
FotoGrafia - Festival Internazionale di Roma 2008"
"
Vedere la normalità. La fotografia racconta il quotidiano"
Vai alle
pagine dell'evento o alle pagine web
www.fotografiafestival.it
Nel linguaggio fotografico la luce ha un ruolo fondamentale. Ed è il sole la miglior fonte luminosa in termini di qualità e di espressività, sia per la fotografia su pellicola - in bianco e nero o a colori - che per quella digitale.
Variabile durante le ore del giorno e a seconda della situazione atmosferica, sta al fotografo saperla e volerla utilizzare secondo i propri fini. Con una vecchia automatica, con l’obiettivo rivolto al sole e attraverso lunghi tempi di posa Rossella Bellusci sceglie un momento, un effetto particolare della visione, che ferma attraverso lo scatto. Dello sguardo abbagliato quel che resta sono volti, figure impresse nella retina.
Non c’è descrizione ma suggestione.
Non c’è ambiente ma sensazione atmosferica.
Luce e sole, mezzi della sua ricerca espressiva diventano anche soggetti, elementi assurti a simbolo di una condizione interiore che ci accomuna.
E’ quella del nostro essere di passaggio. Del nostro transitare ogni giorno dal sonno alla veglia, dal buio alla luce. Così i personaggi, i passanti di Bellusci, trasformati dalla luce, sembrano far parte di una dimensione metafisica. E i segni minimi presenti sulle accurate stampe, diventano capaci di evocare immagini della memoria.
Come nei versi di Montale “tendono alla chiarità le cose oscure; si esauriscono i corpi in un fluire di tinte: queste in musiche. Svanire è dunque la ventura delle venture”.
Mostra a cura di Angelandreina Rorro e Bruno Mantura.
Rossella Bellusci è nata a San Lorenzo del Vallo (Cosenza) nel 1947, si trasferisce a Milano nel 1957. Dopo un inizio da fotoreporter (nel 1978 è negli Stati Uniti per fotografare i nativi nelle riserve), realizza il suo primo lavoro fotografico nel 1980 quando dà avvio alla serie degli Autoritratti, esposta l’anno successivo al Centre Pompidou. Subito dopo si trasferisce a Parigi dove tuttora vive e lavora. E’ del 1990 il cambiamento radicale che segna una svolta nel suo percorso artistico: la serie dei Ritratti inaugura la sua ricerca sulla luce ed è testimoniata da una mostra organizzata nel 1991 presso la Biblioteca Nazionale di Parigi. Dal 1992, chiamata dall’Ecole Nationale Supérieure des Beax-Arts, si impegna nell’organizzazione di un atelier di cui diventa direttrice. Dal 2000, approfondendo il tema delle trasformazioni percettive operate dalla luce, Bellusci si dedica alla raffigurazione di passanti anonimi come nelle recenti serie di Personaggio in strada (2001), Persona in controluce (2005), Passanti (2007), Uomo diafano (2007), Anonimo (2007), esposte a Milano, Londra, Parigi.
Ufficio stampa e relazioni media: Cristiana Pepe
Tel. 06 70473519 - cell. 338 4066474 -
c.pepe@palaexpo.it
Vai alle
pagine dell'evento
Testo tratto dal comunicato stampa ufficiale.
I campi contrassegnati con l'asterisco sono obbligatori.