HDR, acronimo di
High Dynamic Range, è una tecnica utilizzata in computer grafica e in fotografia per consentire che i calcoli di illuminazione possano essere fatti in uno spazio più ampio (un high range appunto) e si possano rappresentare valori di illuminazione molto alti o molto bassi.
Le tecniche HDR sono fondate sulla natura fisica della luce. Per i calcoli si utilizzano le stesse unità di misura della fotometria, dove, per esempio, al sole viene assegnato un valore di luminosità milioni di volte più grande di quello del monitor del personal computer.
L'HDR dà la possibilità di immortalare una scena avendo poi il totale controllo sull'immagine finale; ad esempio è possibile esporre nuovamente la foto, correggendo o perfezionando il risultato finale.
Il primo che utilizzò la tecnica con la pellicola fu Charles Wyckoff negli anni '30 e 40' e divenne famosa una sua foto delle fasi di una esplosione atomica finita sulla copertina di Life magazine nei primi anni quaranta. Diversi studi seguirono accompagnati da nuove ricerche sulla fisica della luce e nuove conquiste in campo delle emulsioni fotografiche, ma il vero boom si ebbe nel 1997 quando Paul Debevec applicò per la prima volta la tecnica alla computer grafica alla luce di differenti studi e pubblicazioni di teorie su immagini diversamente esposte pubblicate nei primi anni '90.
L'uso dell'HDR in computer grafica venne,come detto,introdotto da Paul Debevec, probabilmente la prima persona a creare immagini usando la mappatura HDR per visualizzare realisticamente le luci e animare gli oggetti. Gregory Ward invece è il creatore del formato di memorizzazione per le immagini HDR.
La Tecnica.Ci sono due metodi per creare le fotografie sorgente necessarie per l’HDR. Si può usare il sistema AEB, auto exposure bracketing, che consiste nell’impostare opportunamente la propria fotocamera in modo da scattare 3 o più fotografie della stessa immagine con diverse esposizioni. L’altro sistema consiste nell’impostare la modalità RAW e scattare una singola foto, per poi estrarne tre usando sistemi di post-elaborazione.
Il mio progetto.Colpito circa due mesi fa da questa tecnica scoperta quasi casualmente,ed essendo un grafico,ho deciso di provare a testare questo tipo di tecnica fotografica in diverse situazioni,cercando di capirne al meglio le sue potenzialità
Roma (Fori Romani): le riprese vengo effettuate durante una giornata di pioggia con una cielo carico di nuvole ed inevitabilmente con una Luce non lineare.Con questa tecnica la foto ha una profondità molto più accentuata che in una Foto normale.
Roma (Acquedotto Romano Appia): le riprese vengono effettuate durante una giornata di pieno sole.E’ stato incredibile vedere come questa tecnica è riuscita a gestire il controluce,dettagli che con una semplice Foto sembravano non essere presenti sono venuti fuori.
Firenze: le riprese vengono fatte in notturna sfruttando quindi la luce artificiale dei lampioni che illuminano la città ed usando inevitabilmente delle pose lunghe.
tutto ciò che è anche minimamente illuminato viene tirato fuori.
Domenica 26 aprile 2009 aperitivo dalle 18:30Inaugurazione dalle 19:00Tutte le foto in mostra saranno in vendita.
Testo e immagini tratti dal comunicato stampa ufficiale.
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