Giorgio Galotti ha il piacere di presentare alla CO2 contemporay art di Roma, la prima personale in Italia della fotografa iraniana
Shadi Ghadirian, a cura di Silvia Cirelli.
La mostra Ghost Gifts, che verrà inaugurata giovedì 7 Maggio alle ore 19 e sarà visitabile fino al 30 Giugno 2009, avvalora l’ormai fedele linea artistica di CO2 contemporary art, attenta sin dalla sua nascita alle giovani realtà artistiche esistenti in Asia e in Italia.
Come giovane donna che vive e lavora a Tehran, Shadi Ghadirian ha fin da subito richiamato l’attenzione internazionale con un percorso artistico fortemente connesso alla realtà del mondo iraniano ed alle sue continue contraddizioni fra tradizione e modernità. Da sempre ancorata alle denuncie politiche e sociali della vita contemporanea iraniana, con particolare attenzione all’attuale difficile condizione della donna e al doloroso passato di pesanti guerre, Ghadirian stupisce per una carica espressiva che supera la facile provocazione e che ritrova invece la freschezza di una nuova e personalissima interpretazione.
La mostra Ghost Gifts, raccoglie una selezione di opere appartenenti alle due ultime serie fotografiche dell’artista Nil Nil e White square, entrambe del 2008.
L’emblematico titolo “Ghost Gifts” è una chiara provocazione che si concentra sui cosidetti “regali” che l’esperienza delle guerre ha lasciato agli iraniani, regali che sembrano non voler rinunciare alla realtà quotidiana, infiltrandosi e nascondendosi fra gli oggetti di casa, invadendo completamente la sfera personale del singolo iraniano, fino a diventarne dolorosamente parte integrante. Consapevole di dover convivere con questi “scomodi ospiti”, l’artista cerca di snaturalizzarne e decontestalizzarne il significato. Una maschera anti-gas, una bomba a mano, così come dei proiettili appena usati vengono infatti forzatamente sistemati su di un lindo ed immacolato sfondo bianco, magicamente sembrano perdere la loro tetra origine per riscoprirsi preziosi regali infiocchettati con eleganti nastrini rossi. La mano femminile di Ghadirian annulla completamente l’aggressività dell’oggetto stesso imponendo la propria volontà ed il proprio desiderio di delicatezza, innocenza ed inoffensività.
Le opere della giovane artista iraniana sono l’esempio di come, almeno con il potere dell’immaginazione e della creatività, così come con la forza della speranza, l’uomo ha la possibilità di manipolare la realtà, debilitando anche un concetto tanto doloroso, quanto quello della guerra.
BiografiaShadi Ghadirian è nata nel 1974 a Tehran (Iran) dove attualmente vive e lavora. Laureata alla Azad University di Tehran, si è specializzata poi con un Master in Fotografia, Al suo attivo ha numerose mostre sia in Iran che in Occidente come al British Museum di Londra, al CCB di Barcellona, al Thssaloniki Museum of Photography in Grecia ed al San Jose Museum of Art di New York. Oltre a varie partecipazioni a Biennali d’Arte e Festival di Fotografia (Photo Biennale di Mosca, Photography Festival di Istanbul e Noorderlicht Photofestival in Olanda) Shadi Ghadirian vanta la sua presenza in prestigiose collezioni private e pubbliche fra le quali è doveroso ricordare il British Museum e il Victoria and Albert Museum di Londra, il Centre Georges Pompidou di Parigi e il Mumok, Museum Moderner Kunst Sitftung Ludwig di Vienna.
Testo e immagini tratti dal comunicato stampa ufficiale.
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