mc2gallery presenta per la prima volta una collettiva di 4 artisti vietnamiti:
Tiffany Chung,
Loan Nguyen,
Trong Gia Nguyen,
Do Hoang Tuong.
Due fotografe (Tiffany Chung, 1969 e Loan Nguyen, 1977) un artista concettuale (Trong Gia Nguyen,1971) che usa installazioni e video, ed un pittore (Do Hoang Tuong, 1960).
4 artisti eterogenei nel loro fare arte, accomunati solo dal loro paese di provenienza: il Viet Nam. Un paese antico, splendido,dalle tradizioni millenarie e da un recente passato doloroso che ancora oggi crea qualche tabù, nel parlarne. I nostri ricordi più vicini della storia del Viet Nam sono filtrati dalla cinematografia americana e dalle famose foto dei grandi reporter (pensiamo alla foto della bambina nuda bruciata dal Napalm che corre verso l’obiettivo di Kim Phuc – Vietnam 1972). Immagini legate indissolubilmente al conflitto che ha travolto migliaia di vite, da entrambe le parti, lasciando profonde ferite oggi ancora non del tutto sanate, che aleggiano come fantasma sulle politiche estere recenti della grande America. Ricordi ben lontani dalla realtà odierna, almeno nelle grandi città come Sai Gòn (Ho Chi Minh City) che sta vivendo l’esplosione di una contemporaneità inimmaginabile, che il Viet Nam ha raggiunto – e sta continuando a grandi passi - dopo la politica di apertura detta Đổi mới (= rinnovo) iniziata nel 1986.
In mostra, gli artisti hanno un’età compresa tra i 32 e i 42 anni. Alcuni di loro hanno studiato in USA e sono cittadini americani, tornati in Viet Nam anche per la prima volta (come Trong Gia Nguyen) o stabilitisi lì da qualche anno (come Tiffany Chung). Altri, come Do Hoang Tuong, sono nati in VietNam e vivono in Viet Nam. Non a caso,la forza della sua pittura ne testimonia in qualche modo l’aspetto meno “internazionale” rispetto agli altri artisti, ma per questo forse il più forte e viscerale di tutti, con la sua pittura “di pancia”, dal sapore baconiano... i più giovani invece, hanno studiato in Usa (Tiffany Chung, Trong Gia Nguyen) o in Svizzera (Loan Nguyen) e ciò ha permesso una formazione inevitabilmente internazionale che si riflette nella scelta dei supporti: fotografie, video, installazioni.
Le eterogenee tematiche sono accomunate, tuttavia, da una volontà di capire e indagare, in qualche modo, gli sviluppi o le tradizioni di un paese d’origine, il loro, tra i più belli e devastati al mondo, dove il peso del ricordo e della Storia segna e ha segnato generazioni intere, compresi loro, eredi involontari di quel Viet Nam filo americano costretto alla fuga dopo la caduta di Saigon il 30 Aprile 1975... Giai Phong!
Testo e immagini tratti dal comunicato stampa ufficiale.
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