Ho conosciuto il lavoro di Witkin molti anni fa, in occasione della mostra “lo specchio in-fedele” curata da Giuliana Scimè al Pac di Milano, con catalogo ken damy photoedition. Anni dopo Witkin venne presentato al castello di rivoli. Ultimamente, con grande scandalo, la mostra annunciata a palazzo Reale venne trasferita sempre al Pac di Milano in contemporanea con la mostra di
Jan Saudek. E Vittorio Sgarbi perdette il posto di assessore alla cultura.
Joel-Peter Witkin, americano, è uno dei grandi autori dei ns i tempi; le sue opere sono violente, sadiche e provocano reazioni di rifiuto. Si direbbe che l’orrore sia il suo mestiere e la messa in scena di immagini terrificanti sia la sua passione. Ogni sua esposizione suscita polemiche e perplessità, eppure è uno degli artisti più innovativi dagli anni ottanta. La sua è una provocazione diretta che fa esplodere la verità dell’ipocrisia di una società che reagisce sempre più debolmente all’orrore autentico. Televisione, quotidiani e riviste d’informazione hanno ingaggiato una gara per diffondere le immagini più raccapriccianti e crude della cronaca che assorbiamo con passiva curiosità. Lo scandalo che il suo lavoro provoca nei benpensanti è un’altra evidenza dell’ipocrisia: l’arte scandalizza, la realtà no. E l’arte nelle invenzioni di Witkin è finzione, finzione crudele perché i cadaveri fotografati sono veri cadaveri, ma messi in scena come in teatro. La sua rappresentazione, inoltre, colpisce e denuncia fatti e misfatti, discriminazioni, razzismo, soggezioni religiose e culturali, costumi dell’intera storia dell’uomo occidentale. Nella sala video verrà presentato un lungo filmato realizzato a Milano all’accademia di belle arti Brera, con interventi di Vittorio Sgarbi e una intervista di Red Ronnie all’autore realizzata al Pac di Milano durante la sua ultima esposizione, prodotto dalla galleria Cà de Frà, video esemplare per intuizione didattica.
Verranno inoltre proposte opere di famosi autori contemporanei che dialogheranno, nel bene e nel male con le tematiche di Witkin: la fotografia contemporanea si interroga sulla morte e sulla vita.
Testo e immagini tratti dal comunicato stampa ufficiale.
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