I dittici fotografici dell'esposizione “
Come in cielo” hanno a che fare con una vecchia idea dell'artista che riguarda l'ambiguità' della percezione (allucinazioni, visioni, fantasie). E' un argomento che da sempre la appassiona e che risale al suo amore per il tema della caverna platonica.
La percezione umana non è “pulita” e non può esserlo in quanto, secondo il mito, siamo seduti con le spalle all’ingresso della caverna e quello che possiamo vedere è solo la proiezione delle ombre della realtà sul fondo della caverna stessa.
Ciò significa che nel momento dell’incontro c’è un’interferenza fondamentale, che altro non è che il “filtro” che ognuno di noi possiede per conoscere: coè la coscienza rivela alla mente la conoscenza della realtà.
Testo e immagini tratti dal comunicato stampa ufficiale.
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