la distanza
Con uno strettissimo punto di messa a fuoco, un punto precisamente astratto, senza annientare ma solo con più evanescenza, osservo il dubbio, a volte la disperazione, l'edonismo e a volte l'ispirazione.
Ma la giusta distanza non esiste.
O si è troppo vicini per vederle, o si è troppo lontani per vederle, le cose.
E' dunque nella totale disillusione di non riuscire a vedere che mi sono messo attentamente ad analizzare con accorta approssimazione il punto preciso dove oltrepassare, sorvolare e anche un po' trascendere.
Come allegorie.
L'edonista (l’egotismo), l'asceta (lo spiritualismo), il deforme, gli amanti, il sopravissuto (la disperazione), l'identità, il nichilista (il dubbio, la smorfia e lo smarrimento), il passaggio dei demoni (sul viso, negli occhi), l'addormentata (la dolcezza), la sospensione (la saggezza).
Il gioco malinconico degli amanti, un uomo e una donna; si protegge (lui), fluttua (lei). La loro separazione è la distanza.
Osservo tutti loro e mi chiedo dove siano.