Come guardare da una gabbia inquieta e appassionata.
Ormai le vite erano piccole, le tracce del rossetto stavano svanendo e l'inchiostro del racconto un po' sbiadito. Decisi di allontanarmi un po', guardare con più freddezza e giocare con quei burattini, tutti intenti nelle loro azioni e nei pieni delle loro solitudini.<br>Solo una presunta indifferenza, non si può fingere di fronte a ciò che si ama.<br>Le piccole vite, forse un po' prevedibili e stereotipate, sono solo goccioline d'acqua che scorrono su un vetro fluido dal quale osservare.
E nel loro ambiente, nella gabbia annullata e priva di colori, vivono le loro storie, che in fondo sono le mie. Disegno il loro spazio e loro disegnano il mio, come in un assurdo inverso dove la marionetta pilota il creatore.